Accordo di cooperazione: ancora reazioni dalla politica
Non la pensano così i due partiti della maggioranza, dai quali all’indirizzo di Berardi arrivano attestati di apprezzamento per il lavoro svolto e riconoscimenti di equilibrio politico. A gettare acqua sul fuoco su presunti mal di pancia all’interno della coalizione ci pensa il Capogruppo democristiano, Claudio Podeschi, che riconosce le difficoltà nelle quali si è dovuto muovere il Segretario agli Esteri e sottolinea quella che ritiene una sana dose di realismo politico. Per Podeschi il clima di maggioranza 'è segnato da un confronto magari acceso e sostenuto, ma teso a garantire i risultati migliori per il paese, come - aggiunge – si è fatto con le riforme istituzionali. Su alcuni punti del testo dell’accordo - chiarisce - si deve lavorare per perfezionare aspetti importanti per il nostro paese”. Più critico, seppure a titolo personale, il Segretario del PSD, Mauro Chiaruzzi, per il quale 'le condizioni c’erano per sollevare la questione anzitempo e non alla vigilia della firma. Su quell’articolo – spiega – anche noi avevamo dei dubbi, soprattutto di forma, ma ritenevamo che la nota a latere, ottenuta dal segretario Berardi nel negoziato diplomatico, potesse essere sufficiente, così come è più volte successo in passato. Nei rapporti con l’Italia – aggiunge Chiaruzzi – il ricorso ad una nota esplicativa rappresenta una consuetudine e non una novità, ritenevamo potesse bastare.
Sappiamo – dichiara il Segretario del PSD – che da questo accordo sarebbero partiti i tavoli di confronto, nei quali affrontare poi gli aspetti specifici. Un po’ irritato dalla posizione dell’alleato Chiaruzzi rimanda tutto alle decisioni della segreteria che – dichiara – analizzerà l’intera questione e prenderà una posizione ufficiale”.