Accordo Ocse, l'Upr guarda con favore e rilancia alcune proposte
La scelta di essere fra i 51 stati che hanno deciso di aderire da subito a questo accordo che entrerà in funzione dal 2017 è un punto rilevante per lo sviluppo del Paese e per la costruzione di un nuovo modello economico e sistema finanziario conforme agli standard internazionali. Ma la posizione di San Marino, rappresentato dal Segretario di Stato per le Finanze e Bilancio Giancarlo Capicchioni al Global Forum per la trasparenza e lo scambio di informazioni dell'OCSE di Berlino è solo un tassello che deve essere accompagnato da un’operazione di più ampio respiro.
A giudizio dell’Unione per la Repubblica sono necessari interventi strutturali, alcuni fra l’altro già abbozzati anche dal Consiglio Grande e Generale e dal Governo, su cui si dovrebbe agire senza indugi.
Qualche mese fa il Consiglio Grande e Generale adottò un ordine del giorno sul sistema finanziario.
Il documento fu appoggiato anche da UPR e prevedeva una serie di impegni da parte del governo che sono stati purtroppo disattesi.
Sarebbe per noi semplice fare demagogia, ma in una fase cruciale per la Repubblica, consideriamo rilevante mantenere un atteggiamento costruttivo, cercando se possibile di dare un contributo fattivo di idee.
UPR considera rilevante dare seguito a quanto indicato nell’ordine del giorno approvato il 28 febbraio 2014 e in particolare al punto 8: “costituire una “task force” di esperti indipendenti, di espressione internazionale, che abbia un ruolo chiave nell’esecuzione del progetto di rilancio, allo scopo di valorizzare, potenziare e coinvolgere l’intero sistema nel progetto stesso”.
UPR rileva anche che agli altri punti dell’ordine del giorno non è stata data esecuzione.
Al momento nulla si muove e non riteniamo sia sensato attendere gli sviluppi relativi a misure fiscali adottati da stati esteri (es. voluntary disclosure), oppure limitarsi a sottoscrivere accordi multilaterali (es. accordo di Berlino) o bilaterali (es. FATCA).
Già in passato abbiamo subito l’incedere degli eventi in modo passivo, pagando prezzi pesanti in termini reputazionali e costi elevati per il sistema paese. Occorre avere un atteggiamento positivo, sgombrando coni d’ombra, costruendo un progetto di sviluppo per il sistema. Come più volte detto dal Fondo Monetario Internazionale l’uscita dalla recessione economica e la costruzione di un nuovo sistema economico passa obbligatoriamente da un nuovo modello di sistema finanziario, autonomo, originale e non una semplice protuberanza del sistema italiano. La trattativa in atto con l’Unione Europea e la Convenzione monetaria sottoscritto con la UE nel marzo 2012, danno delle basi rilevanti su cui lavorare.
A ciò UPR aggiunge come ulteriori proposte:
1. Avviare la discussione in sede referente del progetto di riforma di Banca Centrale affinché il dibattito politico su BCSM non si fermi alla sterile polemica su fatti di cronaca ma attui una serie di interventi non più procrastinabili sull’autorità;
2. Nominare i vertici dell’Agenzia di Informazione Finanziaria, scaduti da 1 anno e aumentare l’autonomia e autorevolezza dell’agenzia con interventi normativi specifici;
3. Revocare le Delibere del Congresso di Stato n. 21 del 04/03/2014 e n. 36 del 08/04/2014 chiedendo al soggetto erogatore che gli emolumenti siano messi a disposizione per interventi di formazione e riqualificazione del personale sammarinese nel settore finanziario o per soggetti in mobilità / disoccupazione provenienti da questo settore.
Queste sono alcune proposte che UPR lancia pubblicamente, consapevole che dall’attuale stato di emergenza non si esce con soluzioni improvvisate, colpi di maggioranza o idee scopiazzate da stati vicino a noi ma con scelte ponderate a cui anche chi ricopre ruolo di opposizione non si può sottrarre.
Comunicato stampa Unione per la Repubblica