Accordo tra le forze politiche per la modifica della legge elettorale
Più variegate le posizioni per il ventilato aggiornamento dell’art. 22 del nuovo testo. Il segretario di Stato Ciavatta, suggeriva modifiche che rendessero meno dispendioso l’intervento dello Stato e più agevole l’organizzazione degli aspetti contenuti nel testo, relativi all’informazione dei cittadini sulle liste e le coalizioni. Se ne discuterà ulteriormente in aula.
Dove invece lo scoglio è apparso più impervio è sulla possibilità di rivedere i meccanismi che riguardano il voto estero. Sinistra Unita proponeva un intervento che riguardasse l’art. 7 della legge sulla cittadinanza, per consentire di eliminare possibili sacche di restrizione dell’esercizio del voto, e la possibilità di limitare il voto estero alla sola lista, senza esprimere la preferenza dei candidati o, in subordine, concedendone solamente una contro le tre previste.
Fra le ipotesi anche quella di un’eventuale riduzione della legislatura, portandola da 5 a 4 anni. Passaggi che hanno visto posizioni diverse e le perplessità soprattutto dei partiti maggiori che ritengono inopportuno un tale intervento in questa fase, a ridosso cioè del voto anticipato e di una campagna elettorale. Sinistra Unita prende atto della difficoltà a registrare quelle ampie condivisioni che auspicava e si riserva di valutare nei propri organismi se presentare o meno l’emendamento. “Questo – spiega il coordinatore, Alessandro Rossi – per evitare di creare un clima di tensione in un momento già difficile della politica”.
Intanto c’è da registrare la scelta di campo degli Europopolari, che nel proprio esecutivo hanno confermato la disponibilità a proseguire un confronto con le forze politiche di centro e della sinistra liberale e moderata, con le quali è iniziato un percorso in questi ultimi mesi considerato un utile laboratorio per la necessaria aggregazione delle forze politiche. “Una collaborazione – precisa l’esecutivo degli EpS – che consideriamo non sia solo maggioranza già dalle prossime sedute del Consiglio Grande e Generale, ma già da tempo nel Paese”.
Tra gli altri dialoghi, gli Europopolari, ne avrebbero aperto uno privilegiato anche con i consiglieri Berardi e Ottaviani, appena usciti dal PSD. “L’obiettivo – spiegano gli EpS – è quello di una coalizione in grado di affrontare la grave situazione d’emergenza che si è creata nel Paese”.