Addio alle buste di plastica. Lo chiede, con un'Istanza, la Micologica
Comode per rifiuti e spesa, ma assolutamente inquinanti. Per questo è scesa in campo l’Associazione Micologica, per voce del suo Presidente. In un’Istanza chiede che anche a San Marino entri in vigore nel 2010 il divieto di produzione e commercializzazione dei sacchetti di plastica come previsto dagli altri ordinamenti. In effetti altri paesi dell’ UE - tra cui l’ Italia - si apprestano a recepire una normativa comunitaria che ritiene indispensabile a partire dal 1° gennaio del prossimo anno, la sostituzione degli shopper in polietilene con sacchetti biodegradabili, che privilegino l’utilizzo di materie prime di origine agricola contribuendo così alla riduzione dei gas ad effetto serra e alimentando lo sviluppo di nuovi comparti industriali strettamente collegati alle produzioni agricole locali. “I sacchetti di plastica – si legge nell’ Istanza – causano danni irreparabili per l’ambiente, in quanto ogni anno in Italia ne vengono dispersi 24 miliardi e occorrono almeno 200 anni perché una busta si decomponga. Alternative esistono come i sacchetti biodegradabili e compostabili in Mater-Bi oppure in carta e cartone”. La soluzione migliore, per l'AMS, resta quella delle buste in stoffa che possono essere riutilizzate più volte.
Giovanna Bartolucci
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