Europa e politica estera al centro dell’assemblea congressuale del Partito dei Socialisti e Democratici che ha avviato il confronto sul 'Progetto per San Marino', che dovrà caratterizzare l’imminente campagna elettorale e l’impegno politico del PSD per i prossimi anni. Si è discusso approfonditamente del rapporto con l’Unione Europea e della collocazione di San Marino, con una conferma delle posizioni già espresse dai vertici del PSD, l’avvio di un percorso convinto di adesione. Poi il tema della politica estera e il ruolo determinante che questa deve giocare nel futuro della Repubblica. Infine, altro tema che ha catalizzato l’attenzione dell’assemblea, unitamente a numerose altre questioni: la riforma della legge elettorale. Il Partito dei Socialisti e Democratici ha presentato una propria bozza di intervento legislativo per ammodernare le regole e si è impegnato a farla diventare, nella prossima legislatura, un progetto di legge di iniziativa popolare. Critico verso l’alleato di governo, il Segretario, Mauro Chiaruzzi, che ha definito incresciosi i fatti dell’ultima tornata consiliare 'in cui si è espressa – ha dichiarato - la politica peggiore, condizionata da un modo di agire che riporta al periodo dell’instabilità. Siamo sempre stati ligi - ha aggiunto - agli impegni presi, dialogato con le altre forze politiche perché crediamo nella forza del confronto, ma non possiamo accettare una dimostrazione di forza che altro non è che il prefigurarsi di uno scenario inquietante per la storia del nostro paese'. Parole dure anche nei confronti del Nuovo Partito Socialista, che Chiaruzzi chiama “opportunista”. “Avevano motivato la loro fuoriuscita – ha dichiarato – con il mancato rispetto dell’Unificazione con la maggiori forze riformiste e il progetto dell’alternanza; oggi – ha aggiunto - si schierano invece a favore del monocolore, che ha avuto l’avvallo dei Sammarinesi per la Libertà e Alleanza Nazionale'. Non è piaciuto a Chiaruzzi neppure l’atteggiamento di Alleanza Popolare, 'che – dichiara – preferisce continuare a non prendere posizione'. Una riflessione ad ampio respiro, quella che ha visto impegnato gli aderenti al PSD, sulla quale si terrà un nuovo incontro il 29 marzo prossimo, dal quale dovrà scaturire il documento finale, che sarà posto in votazione e che segnerà il programma politico futuro.
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