Adesso.sm: inopportuno accreditare il pensiero di Savorelli
Il caso Delta è la dimostrazione pratica di un esproprio praticato a discapito della Repubblica, ma anche le successive ‘spoliazioni’, che hanno determinato il crollo della raccolta bancaria, sono il frutto di legittimi provvedimenti associati però a vere e proprie campagne mediatiche basate su mezze verità a cui è stato praticamente impossibile replicare. Savorelli, prosegue la nota, non è stato sfiduciato per la mancanza di chiarezza sui bilanci delle banche ma perché la Repubblica non poteva permettersi di compromettere l'esistenza di Cassa mettendo in atto una 'cura' che l'avrebbe resa talmente debole da essere facile preda di capitali esterni, tra l'altro già pronti a muoversi. Per un Paese sovrano, sottolinea la maggioranza, perdere il controllo del principale istituto di credito rappresenterebbe una sconfitta pari a quella della perdita di una parte del proprio territorio. Su questi temi sarebbe stato molto utile che tutta la politica si fosse unita a difesa del proprio Paese, ma l’opposizione, prosegue la nota, ha preferito abbandonare la sede dell’accordo con la pregiudiziale di leggere quanto riferito da Savorelli. Adesso.sm ribadisce di avere dato la massima disponibilità ad affrontare un dibattito consiliare e a elaborare insieme una proposta, ma accreditare il pensiero di Savorelli sottoponendolo all’attenzione del Consiglio Grande e Generale, conclude la nota, ci è parso del tutto inopportuno poiché avrebbe accreditato chi è stato allontanato perché ne ha messo in pericolo la sovranità.