Affare titoli Bcsm, Simone Celli: "speriamo sia fatta al più presto chiarezza"

In grassetto si legge: San Marino, operazione “junk bond”. In inglese “titolo spazzatura”, dall’alto rendimento ma ad alto rischio per l’investitore. Al centro dell'articolo, a firma Stefano Elli, la presunta compravendita di titoli versati a banca Cis da una cordata di imprenditori italiani e poi ceduti a Banca Centrale per circa 49 milioni. La vicenda, su cui indaga la magistratura, sta riaccendendo lo scontro fra maggioranza ed opposizione dentro e fuori dall'Aula. Il Partito Socialista spera in una commissione di inchiesta d’urgenza, ritenendo fondamentale appurare il grado di conoscenza del governo. In una nota si dice pronto al confronto ma solo dopo la verifica di eventuali responsabilità politiche. Anche la maggioranza vuole fare chiarezza “ma i processi – dice - non si fanno in Aula”. Veniamo ai fatti. Se c'è stato acquisto di titoli dal Cis, a consentire l'operazione è stato Savorelli, qualcuno dice con l'apporto di Siotto. L'ex direttore ha superato le proprie prerogative violando le procedure interne? Il Consiglio Direttivo ha autorizzato? Chi era informato? Membri del collegio sindacale assicurano che non ne sanno nulla e hanno depositato esposto in tribunale assieme al vice direttore Daniele Bernardi. Il Ccr – dal canto suo - chiese il primo settembre proprio a Bernardi un riferimento sulla vicenda, mai arrivato. A distanza di 45 giorni la vicenda finisce sui giornali. Ora Bcsm intende avvalersi del segreto d’ufficio. Nell'opposizione serpeggia il timore che siano stati usati i soldi di Fondiss, che ad oggi ammontano a circa 53 milioni di euro. Il comitato amministratore - chiarisce il presidente - non ha mai autorizzato. I contributi dei lavoratori sono in un deposito fruttifero a termine presso Bcsm. Torneranno nella piena disponibilità, con gli interessi, il primo luglio del 2018. Precisa che Banca Centrale impiega le somme in completa autonomia. Fondiss, insomma, non può né influenzare, né controllare. E' nelle prerogative di Bcsm: non può prestare a titolo di liquidità ma investire in titoli, pronti contro termine o altro. Da parte del Governo c'è il rigoroso rispetto del lavoro dell'autorità giudiziaria. “Speriamo sia fatta chiarezza al più presto – commenta il Segretario alle Finanze. Il Governo – rimarca con forza Simone Celli – ha agito per quanto di sua competenza sempre e comunque nell'interesse generale della comunità sammarinese”. In Aula la Dc ha parlato anche del trasferimento di fondi dall'Azienda dei Servizi a Banca Centrale. C'è una legge, mai rispettata, per cui gli enti statali devono utilizzare come banche la tesoreria dello Stato. L'AASS – su richiesta - sposta quindi a fine luglio 12 milioni di euro in Bcsm. C'è però da sostenere l'operazione Asset e di quella cifra 10 milioni finiscono ad agosto in Cassa.

MF

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