Davanti al tribunale di Milano, nell'udienza preliminare per il caso Mediatrade, i sostenitori di Silvio Berlusconi lo accolgono con bandiere e striscioni. Non ci sono solo loro. Al Palazzo di Giustizia si sono radunati anche i suoi contestatori. Ne nasce qualche tafferuglio. Il Presidente del Consiglio, accusato di frode fiscale e appropriazione indebita con altre undici persone, arriva intorno alle 9.45 in un auto con i finestrini oscurati. In aula si trattiene giusto il tempo di ascoltare l’udienza, che viene aggiornata al 4 aprile, quando la parola passerà al pm Fabio de Pasquale. "E' andata bene, sarò in aula la prossima udienza", commenta salendo sul predellino della sua vettura. "Sono l'uomo più imputato della storia e dell'universo", aveva detto questa mattina in un collegamento telefonico televisivo, parlando di accuse 'infondate e ridicole' per eliminarlo.
Monica Fabbri
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