Dai 4 annunciati i sostenitori dell’ordine del giorno presentato dalla Dc diventano 5, o meglio, 4 e mezzo. Sì, perché in fase di votazione anche una parte di Rifondazione Comunista ha espresso il suo voto a favore. Dei due consiglieri comunisti uno ha votato il documento e l’altro lo ha respinto. 5 i voti contrari e uno di astensione. Il documento sul quale la DC chiamava le forze responsabili alla condivisione raccoglie dunque il favore di una ampia maggioranza. Riconoscendo il difficile momento di transizione, nella consapevolezza che occorrono scelte responsabili e coraggiose insieme ad interventi urgenti, DC, PSS, PDD e AP, con l’appoggio di una parte di Rifondazione, si assumono di fatto l’onere di superare lo stato di instabilità politica e a perseguire precisi obiettivi sui tre capitoli indicati: istituzioni, economia, stato sociale. Per il primo aspetto l’impegno è quello di approvare una nuova legge elettorale che garantisca stabilità e istituisca due distinti collegi elettorali, uno riservato ai sammarinesi all’estero, l’altro a quelli residenti. Poi la definizione di un provvedimento legislativo che realizzi un maggiore equilibrio dei poteri fra Consiglio Grande e Generale e Congresso di Stato, valorizzi il ruolo della Reggenza e regolamenti l’attività del governo nei periodi di ordinaria amministrazione. Sul versante dell’economia la volontà manifestata è quella di favorire un rilancio e rendere più competitivo il sistema imprenditoriale, anche attraverso la conclusione dell’accordo di cooperazione economica con l’Italia, la ricerca di nuovi e più stretti rapporti con l’unione europea, riformare il mercato del lavoro e avviare una incisiva riforma fiscale. In primo piano anche il risanamento delle finanze pubbliche affinché possano diventare – si legge – un efficace strumento di sviluppo per il paese. Sul fronte sociale ci si impone una riforma del sistema pensionistico e la garanzia del mantenimento dello stato sociale odierno. Obiettivi da attuare – si legge nel documento – con modalità e tempi predeterminati, che prevedano fin d’ora anche il ricorso alle elezioni anticipate. Adesso si aprirà il confronto fra i sottoscrittori dell’ordine del giorno per la definizione di un esecutivo che si assumerà l’incarico di portare a compimento i punti indicati e che entro la fine del mese, prima della presentazione della legge finanziaria, porti in Consiglio Grande e Generale l’esito dei confronti e ponga in essere gli adempimenti istituzionali conseguenti.
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