Anche San Marino si mobilita per Sakineh

Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni, auspica una discesa in campo della comunità internazionale sulla vicenda di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione. Parla a titolo personale, il capo della diplomazia sammarinese, che condanna fermamente e in maniera assoluta il comportamento delle autorità iraniane, così come analoga condanna esprime nei confronti di tutti i paesi che attraverso tantissime altre pratiche violano i diritti fondamentali, e in particolare quelli delle donne. Fra San Marino e Iran non esistono relazioni diplomatiche e quindi la voce della Repubblica può essere espressa attraverso gli organismi internazionali. E’ da questi che il Segretario di Stato si aspetta una presa di posizione forte e decisa. Intanto si moltiplicano, nel mondo, le manifestazioni in favore di Sakineh. Le autorità iraniane continuano a dire che la pena è sospesa e che "nulla è stato ancora deciso", ma i famigliari della donna temono un'improvvisa accelerazione voluta dalle frange più integraliste del regime. Il figlio ventiduenne Sajiad, che vive a Tabriz, la città nel nord del paese dove è rinchiusa Sakineh, lancia un allarme: domani, all’alba, mia madre potrebbe essere lapidata. Il Ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ritiene più utile la richiesta di un gesto di clemenza, rivolto al governo iraniano: “Solo chi non conosce Paesi come l'Iran – dichiara - può pensare che la minaccia di sanzioni potrebbe salvare la vita a questa donna”. Frattini auspica azioni coordinate e l'avvio di un dialogo con Teheran convinto che l’Iran non possa sopportare il peso di un isolamento che rischia di essere politico, economico e anche umanitario nel caso non vi fosse la conversione di questa condanna.

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