Un annus horribilis lo ha definito il governo sammarinese. Che comincia già a gennaio con la circolare Draghi che cambia la classificazione degli Istituti di credito sammarinesi assegnandogli il codice extra UE. Di seguito l’annunciato blocco del circuito dei pagamenti italiani. Sarà scongiurato, ma solo fino a metà novembre per Iccrea. Nel frattempo su San Marino incombe non solo il rapporto con l’Italia, ma anche il giudizio del Moneyval sui passi avanti compiuti dalla Repubblica in materia di contrasto al riciclaggio. Nel frattempo San Marino approva leggi fondamentali nel cammino verso la trasparenza e il 20 marzo nomina Biagio Bossone alla presidenza di Banca Centrale. Siamo in procedura rafforzata per l’organismo di Strasburgo, e siamo anche nella lista grigia dell’Ocse. Questo significa dover concludere almeno dodici accordi contro le doppie imposizioni e sullo scambio di informazioni. È una corsa contro il tempo e contro le insidie che arrivano da oltre confine. La prima si materializza il 3 maggio e ha un nome “Varano” l’operazione della procura di Forlì che come un ciclone travolge la Cassa di Risparmio decapitando e arrestandone i vertici. Una vicenda non ancora risolta, sia sul piano penale che amministrativo. Resta da risolvere la vendita del Gruppo Delta. Ma scuote dalle fondamenta il sistema creditizio sammarinese.
Facciamo però un passo indietro, perché nel frattempo sembra schiarirsi il rapporto con l’Italia. È il 31 marzo quando il ministro degli esteri Frattini sale a San Marino per siglare l’Accordo di cooperazione economica. La parola fine a momenti di stallo lunghi 7 anni. Nei commenti riconoscerà la volontà del governo sammarinese di voltare pagina, ma non tutti, a Roma la pensano così. Il 28 agosto dopo il primo faccia a faccia con i Segretari Mularoni e Gatti, il ministro Tremonti in conferenza stampa elencherà nel dettaglio le manchevolezze di San Marino. Dichiarazioni che fanno tremare i palazzi della politica, ma allo stesso tempo fanno uscire allo scoperto i parlamentari italiani amici. Il cambio di passo e la decisa azione sul fronte diplomatico portano a una data storica: 24 settembre: e la doppia promozione per San Marino. Prima la notizia dell’ingresso ufficiale nella White list dell’Ocse, grazie ai dodici accordi siglati. Poi il pronunciamento dell’assemblea plenaria del Moneyval che toglie la procedura rafforzata. La Repubblica raccoglie in poche ore il frutto di mesi di lavoro. A ottobre arriva il nuovo ambasciatore d’Italia. Con Giorgio Marini il 26 novembre sarà sottoscritto l’Accordo di collaborazione finanziaria. Ora manca quello contro le doppie imposizioni per riscrivere il nuovo rapporto con l’Italia e ripartire.
Giovanna Bartolucci
Facciamo però un passo indietro, perché nel frattempo sembra schiarirsi il rapporto con l’Italia. È il 31 marzo quando il ministro degli esteri Frattini sale a San Marino per siglare l’Accordo di cooperazione economica. La parola fine a momenti di stallo lunghi 7 anni. Nei commenti riconoscerà la volontà del governo sammarinese di voltare pagina, ma non tutti, a Roma la pensano così. Il 28 agosto dopo il primo faccia a faccia con i Segretari Mularoni e Gatti, il ministro Tremonti in conferenza stampa elencherà nel dettaglio le manchevolezze di San Marino. Dichiarazioni che fanno tremare i palazzi della politica, ma allo stesso tempo fanno uscire allo scoperto i parlamentari italiani amici. Il cambio di passo e la decisa azione sul fronte diplomatico portano a una data storica: 24 settembre: e la doppia promozione per San Marino. Prima la notizia dell’ingresso ufficiale nella White list dell’Ocse, grazie ai dodici accordi siglati. Poi il pronunciamento dell’assemblea plenaria del Moneyval che toglie la procedura rafforzata. La Repubblica raccoglie in poche ore il frutto di mesi di lavoro. A ottobre arriva il nuovo ambasciatore d’Italia. Con Giorgio Marini il 26 novembre sarà sottoscritto l’Accordo di collaborazione finanziaria. Ora manca quello contro le doppie imposizioni per riscrivere il nuovo rapporto con l’Italia e ripartire.
Giovanna Bartolucci
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