Apprezzamento e sostegno dalla politica per il lavoro dei giudici: votati due Odg giustizia
Due documenti approvati con la condivisione di tutti, nessuno escluso, per sostenere l'azione della magistratura, in un momento storico così delicato e difficile, ma anche per introdurre nuove e più severe norme in materia di corruzione. Quelle due votazioni unanimi assumono un peso molto rilevante. Il primo, considerati i tentativi messi a nudo proprio dalla magistratura, di delegittimare non solo la reputazione dei singoli commissari della legge ma anche l'azione dei giudici inquirenti, denota la volontà di mettere la magistratura nelle condizioni più favorevoli per esercitare il proprio ruolo. E' il momento – si legge nell'ordine del giorno, che le Istituzioni tutte contribuiscano a promuovere le condizioni favorevoli al buon funzionamento dell'ordinamento nel suo complesso e dell'attività giurisdizionale in particolare. Ai giudici impegnati nelle indagini e nei processi, l'assemblea parlamentare esprime il sostegno più convinto e biasima ogni tentativo di denigrarne l'integrità e la professionalità. Al Governo l'invito ad attivare tutte le azioni utili a tutelare il buon andamento della giustizia e a promuovere il rispetto delle istituzioni. Il secondo documento, sempre approvato con voto unanime, prende le mosse sempre dai recenti episodi di corruzione e concussione e impegna il Governo a portare in aula, nel mese di dicembre, la ratifica della Convenzione Penale di Strasburgo sulla corruzione, che porta la data del 1999 e a presentare un progetto di legge per il contrasto e la pena della corruzione in ambito privato. Un'integrazione al codice penale con la previsione dei reati di corruzione, attiva e passiva, nell'ambito di attività economiche e della libera professione, incluso il reato di traffico di influenza. Norme che dovranno punire il comportamento di chi offre vantaggio a chi dirige un ente privato, di quei dirigenti sempre privati accettino vantaggi per compiere qualsiasi atto o astenersi dal farlo. Poi per chiunque solleciti o riceva offerte dopo aver assicurato la possibilità di esercitare influenza sulle decisioni di soggetti pubblici. Le sanzioni dovranno prevedere aggravanti – si legge nell'ordine del giorno adottato – nel caso lo Stato sia intervenuto a qualunque titolo, con sgravi fiscali o contributivi, o abbia erogato finanziamenti e sostegni economici a favore dell'ente, a tutela della clientela, dei lavoratori e del tessuto economico e sociale.
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