Approvata a tarda notte la finanziaria, la seduta del consiglio e’ ripresa in mattinata con il comma 6 cioe’ il progetto di legge in seconda lettura per l’istituzione di un ufficio relazioni e rapporti economici internazionali. I segretari di stato, in primis agli esteri, alle finanze e all’industria hanno ribadito nei loro interventi, la necessita’ di un organismo a supporto della politica economica-internazionale di un paese che vuole stare a testa alta nel contesto internazionale e raggiungere accordi in linea le regole internazionali in materia di politica fiscale. Risultati che si stanno gia’ otenendo ma possono essere migliorati con questa struttura. Il governo e’ tornato ad accusare le opposizioni di demogogia nei loro interventi e forti critiche, com’era ipotizzabile, si sono sollevate dai banchi dell’opposizione soprattutto sulla legittimita’ di quello che e’ stato definito un ufficio pubblico nel quale mettere persone si fiducia. Possibili doppioni con incariche gia’ presenti nel dipartimento esteri. Per altri solo una lottizzazione politica. I partiti di minoranza hanno anche sottolineato la disastrosa politica estera che non ha portato al raggiungimento dell’accordo piu’ imporntante, quello con l'Italia.
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