Approvati all'unanimità gli accordi italo-sammarinesi. La Mularoni non risponde alle polemiche: "Sarà la storia a parlare"
19.16 - Soddisfazione bipartisan per la firma dell’accordo con l’Italia. Ma mentre l’opposizione invita a guardare avanti e rivendica un percorso, come quello della legge antiriciclaggio, dell’Aif e del Clo iniziato nella precedente legislatura, è dalle fila della maggioranza che si sono ascoltate le voci più critiche. E tutte danno il segno di rapporti non facili all’interno del Patto. Non nasconde l’amarezza il Segretario di Stato all’industria che ripercorre il lavoro fatto per arrivare alla firma e definisce quello di AP un attacco personale non intelligente. Se ci sono stati fraintendimenti – sottolinea Marco Arzilli - i modi di chiarirsi sono altri. Il segretario della dc prende le distanze dalle dichiarazioni di Gabriele Gatti. Il Paese è nel baratro? chiede Marco Gatti. Chi fa queste analisi è cieco e non guarda oltreconfine. Il modello macroeconomico è stato scelto. Vanno reimpostate alcune politiche partendo ad esempio dal territorio per sviluppare commercio e turismo. E mentre il Segretario al lavoro chiede di recuperare efficacia e dare velocità all’azione di governo senza abbassare la guardia, Gabriele Gatti chiede le ragioni del black out nato dopo che Tremonti aveva autorizzato la firma dell’accordo di cooperazione, di quello finanziario e dopo che era stato parafato l’accordo contro le doppie imposizioni. Sicuramente, dice, ci sono stati problemi legati allo scudo fiscale e alla vicenda Delta-Cassa di Risparmio. Altri problemi Gatti li collega a quelle che definisce “le peregrinazioni di nostri personaggi a Roma accompagnati da persone coinvolte nell’inchiesta Criminal Minds” tirando in ballo il Presidente della commissione finanze. In tutto questo, afferma, è caduta anche il Segretario agli esteri alla quale dice: “la buonafede non basta bisogna essere anche capaci di fare le cose”. Questo firma, conclude, non arriva in modo utile. Spetta all’Ocse sdoganare San Marino. Bisogna lavorare per la ratifica, per la white list, per l’accordo tra le due banche centrali senza denigrarci reciprocamente, dice, e smettendola di raccontare bugie ai sammarinesi. La prima risposta arriva dall’opposizione. Valutazioni condivisibili ma non credibili, dice Enzo Colombini di Sinistra Unita. Gabriele Gatti faceva il gioco delle tre carte con il ministro Andreatta, ha gestito l’affaire Delta-Carisp-Sopaf e ha impersonificato il sistema di potere degli anni 80-90. Serve una operazione verità sugli ultimi 20 anni, conclude, altrimenti Gatti è legittimato a dire quel che vuole.
Interviene, di sponda, anche il Segretario alla sanità. L’economia sammarinese ha sofferto ma può ripartire, dice Claudio Podeschi.
Nessuno può sostenere che i problemi tra i due Paesi non erano nei rapporti politici. Con il governo tecnico tutto è ripartito e siamo arrivati alla firma. Clima singolare, commenta Giovanni Lonfernini dell’Upr, anche se, sottolinea, tra rimbrotti, reprimende e qualche comunicato fuori luogo, è stata riconosciuta la validità di questo risultato.
Sonia Tura