32 voti a favore e 23 contrari per il Bilancio dello Stato che, anche nella votazione finale, arrivata dopo una vera e propria maratona parlamentare, conferma il muro contro muro registrato durante tutto il dibattito. Il deficit di bilancio scende a 14 milioni 775mila di euro dopo la bocciatura dell'articolo che proponeva l'accensione di un mutuo da 3milioni 300mila euro per l'acquisto di locali da destinare a uffici pubblici. Si poteva fare molto di più, commenta Matteo Zeppa di Rete. I tagli sono orizzontali, toccano tutti i lavoratori e i pensionati. E' giusto che i cittadini contribuiscano, sottolinea, ma c'è modo e modo. Ci voleva il coraggio di toccare i privilegiati invece si toccano sanità e istruzione. Nessuna equità, conclude. Sono state messe delle pezze che pagheremo tutti quanti. Sul fronte opposto la maggioranza che, con Massimo Cenci di Noi Sammarinesi, definisce la legge molto difficile, capitata in un momento altrettanto difficile. Abbiamo ridotto le spese nel modo che abbiamo ritenuto più giusto e continueremo a farlo perchè, nella relazione della spending review ci sono tanti interventi strutturali ancora da mettere in campo. Ma, assicura, abbiamo gettato le basi per ricostruire. Inizieremo il 2014 con la speranza di cominciare a crescere. Andrea Zafferani, per Civico 10, torna sui prepensionamenti. Il traferimento al fondo pensioni, ripete, ha consentito di ridurre la spesa pubblica a carico delle pensioni future. Ricorda i tagli lineari, meglio sarebbe stato lavorare sulle indennità – sottolinea - e si dice sicuro che arriveranno ticket lineari. Abbiamo accettato di buon grado di trasferire gli emendamenti sullo sviluppo in Commissione finanze, conclude. Ci sono visioni diverse ma certamente siamo sulla stessa barca. Anche quest'anno è stata una maratona, commenta il socialista Paride Andreoli. Se il deficit di bilancio si confermerà in fase di consuntivo, afferma, il debito pubblico supererà i 100 milioni di euro. E, accusa, mancano le politiche di sviluppo, scelte rapide e prioritarie. Nessun disegno per progettare una nuova e diversa San Marino. L'imperativo, conclude, è solo quello delle tasse. Considerazioni amare, da Ivani Foschi di Sinistra Unita, per il clima e i contenuti del confronto. Si è affermata la logica del muro contro muro, afferma. E la parte del leone la fa la maggioranza quanto impone orari impossibili, ignorando il diritto di chi nel Paese vuole ascoltare il dibattito. Si è persa una occasione per individuare i contributi della minoranza che potevano arricchire il provvedimento. Anche Foschi parla di poco coraggio. Ci si è accontentati di giocare di rimessa, di tagli lineari indiscriminati che mettono tutti sullo stesso piano. Abbiamo assistito all'obbrobrio del condono fiscale. L'unica nota positiva, conclude, è la bocciatura dell'articolo sul centro uffici, istanza che andava a favorire i soliti noti.
Sonia Tura
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