
Approvato in Consiglio con 34 voti favorevoli, 6 contrari e 1 astenuto, il Progetto di Legge sulla ragionevole durata del processo ed equa riparazione. Vengono fissati termini precisi, per i vari procedimenti, che se superati aprono le porte ad un indennizzo, non inferiore a 1.000 euro e non superiore a 2.000, per ogni anno o frazione di anno, eccedente sei mesi il termine di ragionevole durata del processo. Per i procedimenti civili e penali la durata massima deve essere di tre anni in primo grado, di due anni in secondo grado e di un anno in terza istanza. Nei giudizi amministrativi si considera rispettato il termine ragionevole se il processo non eccede la durata di un anno per ogni grado di giudizio. Per aver diritto all'indennizzo i ricorrenti devono aver presentato una istanza di accelerazione del procedimento almeno sei mesi prima della ragionevole durata. Quasi tutti gli articoli approvati all'unanimità o a larga maggioranza. Le principali obiezioni da Repubblica Futura, critica sul fatto che l'istanza di accelerazione è di parte e non di ufficio e anche per la sanzione per il ricorrente (tra i 500 e 2000 euro) qualora la richiesta di indennizzo venga giudicata irricevibile, inammissibile o manifestamente infondata. Tra gli obiettivi del provvedimento anche la riduzione dei ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, per la violazione dell'articolo 6 della Convenzione Cedu, in tema di giusta durata del processo.