Assestamento di bilancio: avviato in mattinata l’esame dell’articolato
Nella seduta notturna di ieri il dibattito generale sulla Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato, giunto in Aula in seconda lettura. Sconcerto delle Opposizioni per le decine di emendamenti – al testo iniziale – presentati dal Governo. RF e Libera compatte nello stigmatizzare quello che, de facto, pare un “provvedimento omnibus”; chi ha parlato di “vergogna“, chi di “illecito costituzionale”. Perplessità, sul metodo – visto il poco preavviso -, anche da parte di alcuni esponenti della Maggioranza intervenuti in nottata; è stato fatto notare, comunque, come in passato si sia spesso proceduto in questo modo. Il punto nodale dell’assestamento – aveva sottolineato il Segretario Gatti – riguarda la questione BNS, con l’emissione di titoli di debito pubblico per oltre 53 milioni di euro; si punta insomma a sviluppare un mercato secondario, a San Marino, per iniziare a far circolare queste obbligazioni. In mattinata il via all’esame dell’articolato, che si preannuncia piuttosto lungo e complesso; con le Opposizioni decise a dare battaglia. Il primo emendamento riguarda lo stesso titolo del PdL, con un riferimento aggiuntivo anche agli “Enti Pubblici”.
Nicola Renzi, RF, ha chiesto allora al Segretario di Stato per quale motivo, in assestamento, non si sia deciso di intervenire anche sull’Azienda per i Servizi. “Gli enti autonomi sono autonomi” ha precisato Gatti; l’AASS non ha ancora presentato un bilancio di assestamento probabilmente a causa delle fluttuazioni e il momento particolare. E poi alcuni emendamenti aggiuntivi delle Opposizioni all’articolo 1, che prevede l’autorizzazione, per il Congresso, a stipulare contratti di finanziamento o ad emettere titoli del debito pubblico fino 130 milioni di euro. Nel primo emendamento, di RF illustrato da Andrea Zafferani -, si sollecita la presentazione alla Commissione – da parte del Segretario alle Finanze – di un piano di ristrutturazione e sviluppo, nel quale si indichino fra le altre cose le misure necessarie per ridurre il deficit; e questo per presentarsi ai mercati in vista delle nuove operazioni sul debito pubblico. Nicola Renzi ha chiesto nuovamente lumi sul “dato fondamentale dello sbilancio sull’anno”. Alessandro Bevitori ha sottolineato la condivisione di Libera sull’idea di un piano di sviluppo per “canalizzare il debito in precisi progetti”. Intervento di buon senso, ad avviso di Michele Muratori; che sottolinea come non vi sia una visione. Eva Guidi ha dal canto suo ricordato come ci si aspetti un rialzo dei tassi da parte delle banche centrali. Stefano Giulianelli, PDCS, ha sottolineato come già vi sia un documento di pianificazione presentato dalla Segreteria in Commissione: è il programma economico. Sarebbe importante poter fare cadere quei muri che bloccano determinati percorsi economici, ha osservato Iro Belluzzi, Indipendente di Libera; ad esempio nel settore delle tlc. Il Segretario Gatti ha ricordato come la pianificazione richiesta sia già indicata ad esempio nei bilanci di previsione e di assestamento; produrre altra documentazione significherebbe burocratizzare l’amministrazione. Emendamento respinto. Si è passati a quello aggiuntivo di Libera. Che propone di destinare le risorse provenienti dall’indebitamento al finanziamento delle infrastrutture previste dal progetto del PRG. Vladimiro Selva ha spiegato come questo intervento possa, in prospettiva, rappresentare un volano di crescita; se il debito si utilizza per “tirare avanti” si va invece incontro a guai seri, ha concluso. Altri colleghi di Libera hanno poi rimarcato come l’obiettivo di questo emendamento sia di dare “un senso” al debito pubblico. Quindi, visto l’argomento, l’intervento del Segretario Canti; che ha ricordato come il PRG sia uno strumento economico di forte rilevanza. Posto l’accento sul progetto infrastrutturale strategico.
L’emendamento va in maniera molto soft a destinare risorse per qualcosa di tangibile che sfida il tempo, ha dichiarato Iro Belluzzi. Emendamento irricevibile, ha replicato il Segretario Gatti. Tutte le leggi che prevedono spesa hanno necessità di copertura finanziaria. Nell’emendamento successivo di RF (1-ter) si prevede che prima dell’emissione di ulteriore debito pubblico il Segretario alle Finanze verifichi se BCSM abbia disponibilità di titoli pari almeno al 150% dell’importo da finanziare. In questo caso il Segretario sarebbe tenuto a sottoscrivere un finanziamento con Banca Centrale. Ma il FMI ha sempre criticato eventuali commistioni fra Stato e BCSM, come ricordato ieri da Marco Gatti. Repubblica Futura ha dunque ritirato l’emendamento. Si è poi passati all’articolo 2 – non emendato - riguardante l'acquisizione di partecipazioni di Banca Centrale e beni immobili di pregio già detenuti dalla Società di Gestione Attivi ex BNS spa. Si trattava dell’elemento caratterizzante dell’iniziale stesura dell’Assestamento. Articolo approvato.
Successivamente l’emendamento aggiuntivo (art.2-bis) di RF, riguardante un piano di ristrutturazione della Sanità; con la previsione della presentazione, entro fine settembre, in Commissione, di un progetto di risoluzione di alcune criticità riguardanti in particolare la medicina di base. Ad un punto drammatico – ha commentato Nicola Renzi - la percezione della Sanità da parte della nostra popolazione. Sono ormai 3 anni che governate – ha aggiunto, rivolto al Segretario Ciavatta -; gli alibi ormai stanno a zero. Dobbiamo istituzionalizzare un confronto serio fatto su documenti e proposte scritte. Tema molto sentito dalla cittadinanza, ha riconosciuto Carlotta Andruccioli, DML. Ma la carenza di professionisti era un problema precedente. Le condizioni economiche dei medici, a San Marino, devono tornare ad essere vantaggiose. Quindi il Segretario Ciavatta. L’emendamento è uno stimolo per continuare a discutere di sanità; ricordati comunque i prossimi confronti. Quello che serve per mantenere i medici in territorio – ha spiegato - non è certo una retribuzione più alta, ma tutto ciò che ruota intorno al ruolo del professionista, come la prospettiva di crescita. La possibilità per i medici di lavorare successivamente al pensionamento è prevista nella riforma previdenziale, ha annunciato. Quanto alla Convenzione con l’Italia è certamente un limite l’impossibilità di cumulare le carriere lavorative, ma si sta lavorando anche su questo punto. Emendamento respinto. Si è passati allora all’intervento maggiormente significativo di questo Assestamento: l’emendamento del Governo aggiuntivo dell’articolo 2 bis, sull’emissione di titoli del debito pubblico decennali – al tasso fisso dell’15 -, per un ammontare di oltre 53 milioni di euro, riservati in emissione alla Società di Gestione degli Attivi e BNS spa. Il Segretario Gatti ha spiegato come si tratti della conversione delle attuali obbligazioni BNS garantite dallo Stato. Il Congresso è autorizzato ad una emissione massima di 150 milioni entro fine anno. Il Segretario ha inoltre precisato come non venga movimentato il bilancio finanziario. Da Andrea Zafferani alcune considerazioni tecniche: un conto è una garanzia un altro è l’emissione vera e propria di titoli di Stato. Il FMI ha sempre considerato garanzie come fossero già debito. Come fate a non contabilizzarlo in aumento del debito pubblico? Sono approcci che rendono opaco il Bilancio, ha osservato. Al duro intervento di Nicola Renzi ha fatto seguito Stefano Giulianelli; con questo articolo – ha detto - abbiamo semplicemente spostato la scadenza delle obbligazioni di BNS al dicembre del 2032. Da Emanuele Santi, RETE, l’invito ad RF a non fare demagogia; pur ribadendo perplessità sulle procedure di risoluzione. Non si parla mai di come recuperare questi soldi, ha tuonato Alessandro Bevitori, che ha sollecitato le azioni di responsabilità. Convertire tutto in debito pubblico sarà anche necessario ma è abbastanza semplice, ha detto Luca Boschi; qual è il progetto per intervenire sul deficit strutturale? Questo Governo non si diverte a creare dal nulla debito pubblico, ha detto Giovanni Zonzini, RETE, ricordando la vicenda CIS/BNS. All’atto pratico paga sempre la cittadinanza questo dissesto bancario; condivisa comunque la necessità di azioni di responsabilità. Ma ciò che si riuscirà a prendere sarà molto meno del danno prodotto, ha avvertito. Infine la replica del Segretario Gatti, che ha spiegato l’intento strategico di questa scelta. L’emendamento è stato approvato.
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