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Bilancio, gli edili contro patrimoniale e aliquota del 5%: "Mette in ginocchio il settore immobiliare"

28 nov 2017
gli edili contro patrimoniale e aliquota del 5%Bilancio, gli edili contro patrimoniale e aliquota del 5%: "Mette in ginocchio il settore immobiliare"
Bilancio, gli edili contro patrimoniale e aliquota del 5%: "Mette in ginocchio il settore immobiliare" - Il bilancio entra nel mirino non sono delle associazioni datoriali ma anche dell'Ases che non rispar...
Il bilancio entra nel mirino non sono delle associazioni datoriali ma anche dell'Ases che non risparmia critiche a provvedimenti che – dice – rischiano di mettere in ginocchio il settore immobiliare. La crisi dell'edilizia è ben nota e quando si è abbattuta con violenza dopo anni d'oro, ha ridotto in numero delle imprese di costruzione. “Da 120 che eravamo – spiega il presidente Ases Luca Monaldi – ci siamo come minimo dimezzati”. Un'onda che ha inghiottito anche l'indotto e le attività che girano intorno alle costruzioni, come idraulica, falegnameria, impiantististica. Calata la concorrenza, il settore è stazionario. Monaldi non si lamenta: “si lavora. Non si fanno grandi affari ma si tira avanti”. Finalmente, uno spiraglio: l'apertura del mercato ai non residenti. “Proposta che portavamo avanti da anni” – precisa - ma che cozza – dice – con il ripristino dell'aliquota del 5% dell'imposta di registro sulle compravendite immobiliari. “Dove sta – chiede – la convenienza?” Ogni tassa al settore edile – continua l'Ases - allontana l'acquirente, scoraggiando chi ha ancora voglia di investire nel mattone”. L'impressione generale è che il mercato immobiliare non abbia subito flessioni. Monaldi però precisa: costruire in classe A e con leggi antisismiche costa di più. I prezzi possono sembrare uguali al passato ma il prodotto è nettamente diverso. Ad essere calato, invece, il costo dei terreni. “Le cifre si sono ridimensionate dopo la bolla fuori logica di 5, 6anni fa”. Spaventa anche la patrimoniale e c'è rabbia che a pagare debba essere ancora una volta chi lavora nel privato. “Gli sprechi più grossi – insiste – sono nella pa”. Cosa chiedono gli edili? “Che non venga applicata l'aliquota piena e che non venga aumentata la pressione fiscale. Chiediamo al Governo di guardare, prima di fare cassa subito, alle ripercussioni delle scelte nel medio e lungo periodo. Le poche imprese rimaste sono stanche. Io lo sono”, confida Monaldi. Poi, un'ultima riflessione che nasconde il timore più grande: “diamo per scontato che sulla prima casa l'aliquota sia intoccabile. In caso contrario sarebbe impossibile vendere. Chiudo baracca”.

MF

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