Associazione UE, Bugli e Giovagnoli: "Basta con politica litigiosa e battaglie tattiche, serve unità"

I due consiglieri di Pdcs e Psd si appellano a responsabilità e serietà, per "non gettare alle ortiche l'unico grande sforzo corale che ha attraversato le ultime tre legislature"

Associazione UE, Bugli e Giovagnoli: "Basta con politica litigiosa e battaglie tattiche, serve unità".

Nel contesto politico segnato da scontri e manovre di partito, c'è chi teme possa sfuggire un “traguardo vitale” per il futuro di San Marino: l'accordo di associazione con l'Unione Europea. Il democristiano Lorenzo Bugli torna quindi ad appellarsi alla responsabilità, e avverte: “l’equilibrio sociale si spezzerà se non sapremo mettere il NOI davanti all’IO”. In questa fase storica e decisiva serve unità – scrive - un dialogo sano e corretto tra maggioranza e opposizione. Guardando all'eccezionale ondata di maltempo che ha flagellato l'Emilia- Romagna: “Se un domani una tragedia di questo tipo dovesse abbattersi anche sul nostro territorio – chiede - dove troveremmo le risorse necessarie per la messa in sicurezza del Paese e la gestione dell'emergenza?” Con l'Accordo di Associazione “abbiamo la possibilità di essere integrati in un sistema che potrà sostenerci, guidarci e aiutarci, anche nel contesto di un eventuale scenario emergenziale”.

Raccoglie l'appello di Bugli Gerardo Giovagnoli del Psd, che definisce l'Accordo un “esame di maturità da superare”. “Nella strada della trasparenza - rimarca – è stato fatto un salto mentale e culturale rimasto però a mezz'aria: abbiamo aderito a standard internazionali senza decidere quale modello di sviluppo adottare. É ora di dimostrare definitivamente di saper navigare in mare aperto”. Anch'egli invita la politica ad accantonare inutili battaglie tattiche, per non gettare alle ortiche l'unico grande sforzo corale che ha attraversato le ultime tre legislature. Esorta al realismo: Siamo parte di un meccanismo più grande di noi che da un lato ci vincola ma che dall'altro ci fornisce tutte le risorse che internamente non abbiamo. Dal passato, un monito per il futuro: nel 2005 quasi tutta la politica, tranne il Psd, rigettò l'accordo con l'Italia sullo scambio di informazioni, dando inizio all'era delle black list e della catastrofe bancaria. “Siamo all'esame di riparazione. Questa volta – conclude – vediamo di passarlo”. 

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