In Aula braccio di ferro su rappresentante della minoranza nella Commissione di controllo della finanza pubblica
Psd e Psrs hanno indicato due candidati diversi. E il braccio di ferro, dopo quattro passaggi per scendere dal quorum previsto per legge alla maggioranza semplice, non ha portato alla nomina. Il psd aveva proposto Stefania Gatti, il psrs Rossano Fabbri. Se si troverà un accordo durante questa sessione dell’Aula si tornerà a votare.
Altrimenti la nomina è rinviata al prossimo Consiglio. Presidente della Commissione è Francesca Mularoni, candidatura indicata dalla dc e approvata all’unanimità. Così come ha riscosso voto unanime il rappresentante della Consulta delle libere professioni Franco Norri.
47 voti per Michele di Mario, indicato dalla dc e 45 per Massimo Albertini proposto da ap. Tra le interpellanze quella presentata dall’Upr per riaprire il caso della morte di Luciano Perfetto.
L’indagine non è ancora chiusa, fa sapere il Segretario alla giustizia. Il procedimento penale risulta tuttora aperto. E’ stato del Segretario all’industria l’ultimo intervento ascoltato durante le comunicazioni. Marco Arzilli parte da Alberoni per raccontare l’aria che si respira sul Titano. Cerchiamo chi da fuori ci risolve i problemi – ha detto - quando dobbiamo farlo noi. A chi, come i socialriformisti, accusa il governo di essere legato ai poteri forti, chiede di fare i nomi. E uno lo fa lui: quello di Giuseppe Roberti che, dice Arzilli, andava a Roma a vantarsi di poter fare e disfare i governi a San Marino. E di San Marino, ha ripetuto, non si fidava più nessuno. Per Denis Bronzetti la lettera di Monti è un fatto estremamente positivo. Il Psd, sottolinea, non ha mai lavorato contro questo risultato. Piuttosto, dice, questa lettera ha scatenato una bella bagarre nel governo e nel Patto, con la corsa a rivendicarne il merito. Poi rilancia l’invito a trovare soluzioni insieme, al di fuori da formule politiche che servono solo a chi non vuole cambiare le cose. Anche il Presidente del Psrs sottolinea l’importanza della lettera che legge come un positivo riconoscimento dei passi compiuti dai vari governi. Bene la ripresa del dialogo, dice Paride Andreoli che però chiede quando e cosa si firma. L’Italia, aggiunge, vuole vedere San Marino all’opera. Siamo nelle mani di Monti, dice Andreoli.
Sarà lui a decidere quando saremo passati dalle parole ai fatti. Le leggi antiriciclaggio ci sono, ricorda Vanessa Muratori di Sinistra Unita. Bisogna tenere sotto controllo il sistema che deve applicarle e che sembra essere sfuggito di mano. Non so, afferma, quanto Banca Centrale sia in grado di raccogliere la sfida. E sul Presidente di Banca Centrale torna l’Upr con l’interpellanza che chiedeva di conoscere i rapporti di consulenza tra Clarizia, la società Fingestus o il gruppo Karnak. Nel 2008, ha risposto il Segretario alle finanze, il responsabile legale di Karnak si è rivolto a Renato Clarizia che fino alla sua nomina si è occupato solo di attività giudiziaria in Italia e della consulenza legale per Fingestus, non di attività connesse con la gestione della finanziaria. Ha rinunciato a tutte le consulenze, di cui la politica sammarinese era informata, al momento della nomina. Menicucci continua a vedere una certa incompatibilità e parla di un problema politico importante. Tra l’altro, sottolinea, Clarizia è stato chiamato in Karnak dal responsabile legale del gruppo Giuseppe Cavuoti che ha lavorato nello studio Gemma.
Sonia Tura