L'Aula si divide sui diritti civili

San Marino modifica la legge che regola la posizione degli stranieri in Repubblica e introduce il permesso di soggiorno per fini solidaristici, nel giorno in cui la Corte Europea dei diritti umani condanna l'Italia chiedendo il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. Ed è su questo che si concetrano gli interventi di gran parte dell'opposizione. L'atteggiamento di governo e maggioranza viene definito “ipocrita” e il permesso di coabitare per mutuo aiuto “un pretesto per non parlare di diritti civili”. Serviva più coraggio, critica la minoranza. Questo è un testo discriminatorio che cerca, con le parole, di bypassare un diritto. Affermare che le coppie dello stesso sesso possono convivere, ma non per motivi affettivi, è estremamente discriminante, equivale a doversi vergognare della propria sessualità. Rete e Civico 10 si augurano ricorsi a Straburgo e ritengono pericoloso il soggiorno per fini solidaristici. Si lascia aperto un portone, dicono, al rilascio di valanghe di residenze. Neppure il matrimonio fonda il suo valore giuridico sul sentimento, replica la maggioranza, perchè questo non è misurabile. Mutuo aiuto e solidarietà sono parole che indicano chiaramente la stabilità e il sostegno reciproco alla base di una coppia di qualunque sesso. Ci sono sensibilità diverse all'interno di tutte le forze politiche, dice il psd, ma il compromesso raggiunto è un onorevole passo in avanti. Una formulazione più esplicita non avrebbe creato problemi ad Ap che comunque rivendica il passo in avanti a cui si è arrivati in maggioranza. Condivide Alessandro Cardelli del pdcs che però definisce il progetto una “grande occasione mancata” perchè per la concessione delle residenze restano due percorsi distinti: quello lineare fissato dal decreto sullo sviluppo e questo lasciato alla Commissione esteri che, per Andrea Zafferani di Civico 10 rischiava di essere un “mercato”. Maria Luisa Berti difende la correttezza del lavoro svolto in Commissione estera affermando che, se forzature ci sono state, sono arrivate di recente da membri dell'opposizione per la concessione di un permesso di soggiorno. Mi appello alla Reggenza, replica il Segretario agli esteri, per fare in modo che il confronto in quest'Aula sia all'insegna del rispetto reciproco. Qui prima di ascoltare l'altro si cerca di denigrarlo, accusa, così si fa meno fatica. Le raccomandazioni dell'Ecri sono state accolte, è l'analisi, fatta eccezione la richiesta di prevedere il diritto di voto ai residenti, in occasione del rinnovo delle Giunte di Castello. Il tema del permesso di soggiorno per convivenza è risolto, sottolinea Valentini, non esiste più discriminazione. Possiamo continuare la discussione all'infinito ma non si può sostenere che questa soluzione è lesiva di quello che l'istanza d'arengo chiedeva. Il tema dei diritti civili è molto più ampio, dovremo affrontarlo – conclude - ma non è compito di questa legge. C'è stato anche spazio per le condivisioni: dal ricongiungimento familiare al rilascio automatico del permesso di soggiorno dopo 5 anni di convivenza e per le badanti, la garanzia di non dover più tornare nel proprio Paese per rinnovare i documenti.

Sonia Tura

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