In Aula si vota l'assestamento. Occhi puntati su Cassa di Risparmio
Manca solo la firma del partito socialista in calce alla lettera che Civico10, Rete, Sinistra Unita, Upr e i Consiglieri indipendenti Lazzari e Pedini Amati hanno formalizzato al Congresso di Stato e ai Sindaci di governo sul tema Cassa di Risparmio. Contiene la richiesta di una serie di informazioni analitiche sullo stato della banca -non reperibili nella documentazione contabile disponibile pubblicamente - che in ragione degli interventi di sostegno effettuati dallo Stato hanno ritenuto opportuno richiedere. Apre l'elenco l'interrogativo relativo all'approvazione o meno, da parte dell'assemblea dei soci Caris, del piano strategico pluriennale. Si chiede anche se corrisponde al vero che ad alcuni membri del Consiglio di Amministrazione siano stati affidati incarichi in società partecipate da Cassa e facenti parte della galassia Delta e i motivi che hanno portato al licenziamento del vice-Direttore Vladimiro Renzi. Qualcosa di analogo aveva anticipato ieri Alleanza Popolare, annunciando una comunicazione formale al Congresso di Stato e ai Sindaci di governo per chiedere di chiarire le questioni che ricadono nell'indicazione data dal Fondo Monetario e che la Vigilanza ha detto di condividere circa le due questioni di fondo: governance e partecipazione proporzionale alle forme di finanziamento. Così, in attesa di arrivare all'articolo 24 dell'assestamento di Bilancio – articolo dedicato al rafforzamento del patrimonio di vigilanza della Cassa di Risparmio – la vicenda diventa sempre più politica. Rispetto a due settimane fa, quando il provvedimento arrivò in Aula in prima lettura, si è allargato il fronte consiliare che condivide, come il Segretario alla cultura Morganti, la strada di chi chiede più informazioni. Ragioniamo sugli assetti interni, dice il Segretario al territorio Mularoni, perchè la governance deve essere all'altezza della situazione e presentarsi adeguatamente al Fondo Monetario nel giro di pochi mesi. Rete pretende che non vi siano all'interno degli organi azionisti di Cassa di Risparmio, persone finite nelle ordinanze della magistratura e torna a chiedere al governo di rimuovere Clelio Galassi. L'Upr solleva dubbi sulla gestione, ricordando che questo è il terzo intervento su Cassa per un totale di 185 milioni. Se la banca farà utili, aggiunge Civico 10, lo Stato avrà un ritorno per il 46% delle azioni a fronte di un impegno economico che supera il 100%. E' ingiusto, rimarca Sinistra Unita, chiedere all'opposizione un mandato in bianco. Il psd apre al dialogo, assicura che la maggioranza verificherà molte delle questioni che sono state sottoposte, conferma che chi detiene la maggior parte del patrimonio deve esercitare il controllo equivalente all'azionariato che esprime e aggiunge che la governance deve essere all'altezza dei compiti assegnati. La Dc invita a non dimenticare che si sta parlando di interventi di patrimonializzazione, strutturati perchè lo Stato rientri comunque dell'investimento fatto. L'aspetto più politico, conferma il Segretario alle finanze, è proprio Cassa di Risparmio. Se il rafforzamento del patrimonio non lo sottoscrive lo Stato, puntualizza Capicchioni, la Cassa dovrà rivolgersi al mercato esterno. Si troverebbe sicuramente – per un tasso che si aggiura attorno al 6,5% - un investitore pronto a mette un piede nell'Istituto portando fuori dai nostri confini 26 milioni di euro.
Sonia Tura
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