Banche in difficoltà: intesa maggioranza-opposizione su disposizioni per tutelare Stato e risparmiatori
Una delle finalità della norma che sta prendendo forma è quella di non fare “regali non dovuti” - questi i termini utilizzati all'interno della maggioranza - ai proprietari delle banche in difficoltà. Ieri tutte le forze politiche si sono riunite per pensare a un testo che cambi gli attuali meccanismi che scattano in caso di crisi di un istituto di credito, in un periodo caldo per la situazione del Cis.
Lo scopo è evitare la liquidazione coatta amministrativa dopo un determinato periodo di amministrazione straordinaria. Una delle idee è questa: in caso di mancata ricapitalizzazione da parte della proprietà, lo Stato potrà subentrare nelle quote e attuare interventi per rimettere in sesto l'istituto. L'entità pubblica farà “da ponte”, come spiegano dalle opposizioni, per “tutelare i risparmiatori”. Su quest'ultimo punto tutti i partiti sono d'accordo. Evitando la liquidazione coatta, spiegano da Adesso.sm, si potranno “salvaguardare risparmiatori, dipendenti e investitori".
Allo stesso tempo, sarà garantito il diritto di proprietà. Banca Centrale svolgerà una funzione tecnica. La politica dovrà invece dare il via libera o meno all'iniezione di denaro pubblico per l'istituto. Se una decisione del genere dovrà arrivare dalla Commissione Finanze o in Consiglio non è stato ancora stabilito. Al testo sta lavorando la Segreteria di Stato alle Finanze. Si parla di un progetto di legge, ma non è escluso il ricorso al decreto.