Berlusconi alla fine ci ripensa, l'esecutivo di Letta incassa 235 sì e 7 no

Berlusconi alla fine ci ripensa, l'esecutivo di Letta incassa 235 sì e 7 no.
Con un colpo di scena di grande fantasia politica cambiano gli scenari della politica italiana. Scongiurata la crisi di governo oggi è arrivato il Sì del Senato all'esecutivo con 235 voti a favore e 70 no. Il Cavaliere ha dettato la clamorosa retromarcia e si è allineato con i dissidenti. Intanto il Partito è nel è nel caos con Formigoni che lancia un nuovo gruppo: 26 i deputati già oggi in Aula. Il primo firmatario è Cicchitto e ufficialmente parte con 12 esponenti ma è già stata annunciato che si arriverà a quota 26. E' quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo. La richiesta di formare un nuovo gruppo parlamentare, è stata accolta dalla presidenza della Camera in conformità con quanto già accaduto in precedenza con altre formazioni politiche.
Impietosa anche l'analisi del Pd sulla mossa di Berlusconi: "Vuole nascondere una sconfitta politica - sottolinea Luigi Zanda - che invece è chiara e netta davanti agli italiani". In ogni caso si rafforza Enrico Letta, in una giornata - dirà il premier - dai risvolti storici e drammatici. "Una fiducia non contro qualcuno. Ma per l'Italia e gli italiani". E' l'appello con il quale il presidente del Consiglio chiude il suo discorso nell'aula di Palazzo Madama: 50 minuti per chiedere il via libera al governo. Con una citazione finale di Benedetto Croce: "Ciascuno di noi ora si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non prepararsi, col suo voto poco meditato, un pungente e vergognoso rimorso".

va

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy