Berlusconi apre a modifiche sulla manovra ma i saldi sono intoccabili
Berlusconi si dice pronto a correzioni purché i saldi rimangano invariati. L’entità della manovra quindi è e deve restare di 45 miliardi. Il premier boccia poi l’innalzamento dell’IVA, in quanto “creerebbe una contrazione dei consumi e una spinta all’evasione” – ha detto. No anche alla sostituzione del contributo di solidarietà e l’introduzione della patrimoniale. Mentre al momento non si sbilancia sulla proposta del Pd di tassare i capitali scudati. Ma il decreto continua riscuotere il malcontento di una parte della maggioranza: dalla frangia di “dissidenti” del Pdl (una ventina), alla Lega che con Bossi e Maroni si schiera contro i tagli agli enti locali. Per il Senatur la crisi “è il segnale inequivocabile della fine dell’Italia”, ma - aggiunge – “non pensiamo a elezioni”. E’ comunque bufera per le parole irriverenti rivolte al Ministro Brunetta durante il comizio di Ferragosto a Ponte di Legno. Anche il Segretario Pd, Bersani replica Berlusconi: “La manovra – sostiene - è già figlia di nessuno. Sì al confronto, ma questa volta il contributo di solidarietà lo devono dare gli evasori”. Per l’Udc, invece, andrebbe rimodulato. Dalla relazione tecnica emerge intanto che il prelievo porterà nelle casse dello Stato 3.817 milioni di euro in tre anni. E domani la manovra approda in Senato.
Silvia Pelliccioni
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