Sono i due giorni più lunghi per il presidente del Consiglio. Questa mattina Berlusconi è intervenuto al Senato, ponendo la fiducia e chiudendo il suo intervento con un accorato appello: agli amici del Fli, augurando loro di passare una notte che porti consiglio. La discussione sulla fiducia si è poi spostata alla camera, dove domani ci sarà il voto. L'esito è in bilico, tra mercato dei voti e polemiche. Decideranno un drappello di indecisi e le eventuali assenze. Nel corso della giornata è arrivato l’ ultimo tentativo di mediazione da parte di Futuro e Libertà. Hanno chiesto al Premier di dimettersi dopo la fiducia al Senato e prima del voto alla Camera, in modo da fare un Berlusconi bis ma il premier fa saltare ogni trattativa, non accettando alcun diktat e replica: “Vado avanti”. Un muro innalzato già da Bossi, che aveva gelato l’Aula: “troppo tardi per trattare. Sulla compravendita dei voti, intanto, c’è stato un nuovo esposto di Di Pietro.
Giovanna Bartolucci
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