Berlusconi non è preoccupato né dalla Lega né dai magistrati
Malgrado le punture di spillo del Carroccio, che oggi con Maroni invita lo stesso premier ad ascoltare quanto Bossi dirà a Pontida, e le nubi che si addensano su Gianni Letta, sfiorato dall’inchiesta sulla P4, il premier ribadisce che “la maggioranza tiene assolutamente, convinto che “non ci sia un'alternativa per l'Italia al suo governo”. Ma l’opposizione attacca: Berlusconi continua a dire "banalità" mentre "il Paese è nei guai", sostiene Bersani, mentre Fini lo invita a fare “un gesto d’amore” per l’Italia dimettendosi. Tra Berlusconi e Bossi un accordo sarebbe stato raggiunto durante un viaggio in aereo: alla base ci sarebbe una maggiore flessibilità del patto di stabilità per i comuni del Nord virtuosi, con l’obiettivo di far presentare quanto prima a Tremonti una riforma fiscale. Ma il Carroccio continua a manifestare disagio: soprattutto dalla base, che vorrebbe uno smarcamento di Bossi da Berlusconi. E il senatur oggi ha risposto con il pollice verso ai cronisti che gli chiedevano se il governo regga. Un gesto eloquente, anche se poco dopo è stato smentito. Intanto arrivano i tempi per la verifica parlamentare, dopo la quale il governo presenterà la manovra economica. Berlusconi parlerà alla Camera mercoledì mattina, ma resta l'incognita sul possibile voto di fiducia: non si sa infatti se quelle del governo saranno delle comunicazioni oppure una semplice informativa senza un voto. In ogni caso, puntualizza dal Pdl Cicchitto, ove l’opposizione presenterà una mozione su quanto dirà il premier, il governo chiederà la fiducia. E martedì sempre a Montecitorio si voterà la fiducia sul decreto in materia di Sviluppo.
Da Roma Francesco Bongarrà
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