Bilancio: l'Anis chiede più coraggio
Gli industriali ribadiscono che un bilancio, dove la spesa corrente resta vicina al 90% diventa insostenibile, perchè non ci sono risorse da destinare all'ammodernamento del Paese.
La richiesta è quella di fare qualcosa in più, ad iniziare dalla spending.
Il governo, ricorda Vagnini, punta a un risparmio del 2,5% nel 2018 ma nella relazione non c'è un progetto vero.
E' piuttosto un fascicolo con relazioni diverse di cui manca la sintesi. L'abbassamento della spesa, ribadisce l'Anis, dovrebbe essere strutturale.
Tra privatizzazioni, lotta agli sprechi, verifiche delle convenzioni, si può arrivare a un risparmio del 10% - pari a 40 milioni di euro – che possono aiutare a far funzionare la telefonia, mettere a posto la viabilità, creare le infrastrutture che mancano.
Assoindustria resta contraria a patrimoniale e minimun tax ma, spiega Vagnini, se ci fosse la prospettiva di una finanziaria equilibrata perchè fa risparmi considerevoli e chiede entrate straordinarie con l'obiettivo di essere, in 3 anni, un Paese competitivo tutti sarebbero disposti a fare sacrifici.
Il no arriva quando la prospettiva è che le risorse servono per finanziare la spesa corrente. "Non facciamo colpe a questo governo, conclude il segretario dell'Anis, certi interventi li chiediamo da tempo. Registriamo ancora una volta il limite della politica che non riesce a essere incisiva quando si devono toccare le spese".
Sonia Tura