Il Bilancio dello Stato in Aula. Divisi sui ticket sanitari
25 milioni di disavanzo nel bilancio 2012. 33 milioni nel 2013. Il bilancio 2014 prevede un deficit di 25 milioni che, assicura il Segretario alle finanze, vogliamo ridurre tra la I e la II lettura. Felici sottolinea il forte ridimensionamento della liquidità dello Stato. Servono, ricorda, scelte rigorose. Anche se, aggiunge, nel breve periodo la ratifica dell'accordo con l'Italia che entrerà in vigore il 1 gennaio 2014 e l'uscita dalla black list rappresenteranno un rilancio importante per la nostra economia. Le prime difficoltà della finanza pubblica risalgono al 2009. Da allora, ricorda Felici, sono stati introdotti diversi provvedimenti straordinari: dall'addizionale Igr, alla tassa frontalieri, dalla minimun tax all'imposta straordinaria sugli immobili che, ripete, è limitata a un provvedimento una tantum. Questo bilancio, a differenza degli esercizi precedenti, non prevede la proroga dei provvedimenti straordinari, superati dalla riforma fiscale. Unica eccezione la minimun tax, prorogata fino al 2017. Il Segretario alle finanze stima, con l'entrata in vigore dei nuovi tributi, 106 milioni, 3 in più rispetto al previsionale 2013 . Per il contenimento della spesa pubblica si taglieranno indennità, i costi di Banca Centrale, i compensi degli organismi statali, verrà aumentata la ritenuta di solidarietà, si preparano pre-pensionamenti. Per lo sviluppo si punta sul parco scientifico e tecnologico, sulla San Marino card, sul distretto culturale, mentre il governo si impegna a presentare entro luglio un progetto organico sul regime Iva. Non ci sono disposizioni sulla trasparenza degli assetti fiscali, conclude Felici, per la precisa volontà di un confronto in Aula. E nel giorno che registra il fallimento di Aeradria e l’eliminazione della franchigia per i frontalieri, dalla minoranza arrivano commenti all'insegna della delusione. Non ci sono tagli strutturali, è il commento generale. Valutazione condivisa da Marino Riccardi del Psd. “Mi aspettavo almeno uno sforzo per avvicinare il settore pubblico a quello privato, afferma. Non ci possiamo più permettere di continuare a pagare come prima. Bisogna tagliare gli stipendi della pa, salvaguardando le fasce più deboli”. Alla fine pagheranno i sammarinesi, dice il segretario socialista illustrando le scelte adottate dal comitato esecutivo dell'Iss il 31 ottobre scorso. Si prevede, elenca Celli, un ticket sanitario di 3 euro per ricetta, per esame di laboratorio, per radiologia. Si procede, accusa, con la linea deleteria di aggressione allo stato sociale prima di aggredire sprechi e privilegi largamente diffusi nell'amministrazione pubblica e nell'Iss. Un bilancio disarmante, commenta Andrea Zafferani di Civico 10, per il suo minimalismo nella parte legata allo sviluppo. E sui prepensionamenti dice: “non ci stiamo a spostare il carico della riduzione del deficit sulle nuove generazioni”. Stiamo vivendo una fase di transizione, ricorda il capogruppo del psd Stefano Macina, sia nella politica delle entrate che nella spending review. In teoria siamo tutti d'accordo nell'aggredire spesa pubblica ma poi, sottolinea, vediamo che il 48% è spesa sanitaria, il 22% scolastica. Se non dobbiamo toccare questi due settori resta poco da tagliare e di certo non si raggiunge l'obiettivo del pareggio di bilancio. E mentre Gerardo Giovagnoli chiede cautela sui ticket, Ivan Foschi di Sinistra Unita critica l’ennesimo rinvio dell’Iva definita ormai “una pia illusione”. Fino a quando Felici è alleato con la Dc, afferma,l’Iva non la porta a casa. Sulle indennità serviva più coraggio, insiste Roberto Ciavatta di Rete. Ce n'è una persino per lo stress, se uno va in ferie in un centro benessere continua a prenderla. Si introduce la possibilità di mettere in cassa integrazione anche i dipendenti di partito. E questo, dice, sembra un provvedimento a persona dopo il licenziamento, poche settimane fa, di un dipendente della DC. Ma al centro del dibattito sono e restano i ticket sanitari. Non demonizzo quanto previsto dai vertici dell’Iss, afferma il capogruppo della dc Luigi Mazza. Ma sono temi che vanno approfonditi e che, in ogni caso, devono prevedere la tutela delle persone malate e delle fasce più deboli
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