CONSIGLIO

Bilancio di previsione: crescono entrate IGR ma rallenta la monofase

37 milioni di disavanzo e aumento dei costi del personale. La maggioranza plaude al testo asciutto, con pochi emendamenti e senza deleghe, ma per l'opposizione non è un bilancio tecnico, e critica l'intervento sui dipartimenti

Dall'assestamento di bilancio di previsione 2024 si registra un avanzo di 42 milioni, tra entrate correnti di 669 milioni e uscite che ammontano a 627 milioni. Dato positivo, nonostante l'aumento dei costi del personale, dovuto soprattutto a ricostruzioni di carriera e rinnovo contrattuale in alcuni settori come scuola e ISS. Crescono le entrate IGR mentre rallenta l’imposta monofase. Sebbene sia in ripresa a settembre, si prevede un minor incasso di 30 milioni. Le uscite in conto capitale – riferisce il Segretario alle Finanze – ammontano a 62 milioni, mentre il rimborso dei finanziamenti a 70 milioni, e ricomprendono anche il rollover. In questo caso, la differenza tra entrate non correnti e uscite è di 80 milioni, con un disavanzo di circa 37 milioni e 700mila euro, dato migliore – rileva Marco Gatti – rispetto a quanto presentato in prima lettura.

Quanto agli emendamenti, prevedono soluzioni sia per favorire la circolarità dei titoli emessi a favore dei depositanti ex banca Cis che per rispondere al problema degli immobili infruttiferi in pancia alle banche. Di fatto potranno essere acquistati usando quei titoli come pagamento. Aumentano, inoltre, i convenzionamenti per prestiti agevolati, con 22 milioni di nuovi investimenti in territorio, e vengono introdotte norme in presenza di crisi d'impresa, come nel caso dell'Alluminio Sammarinese. 

C'è anche un intervento più politico che solleva critiche nell'opposizione: tre nuovi dipartimenti per le Segreterie “strutturati e con la presenza di un legale”, per garantire “uniformità nella produzione legislativa”.

“Il Governo ci aveva promesso emendamenti minimali e marginali ma così non è”, accusa Enrico Carattoni (RF), che sui dipartimenti ritiene invece necessario un disegno complessivo, con numeri e competenze. In linea Gaetano Troina (DML), che provoca la maggioranza: “Ci si aspetta che un intervento come questo rientri nell’ambito di un progetto più ampio. Non è che le riforme istituzionali – chiede – si intendono affrontare con emendamenti nel bilancio perché si ha il timore di non trovare la sintesi?”

Anche per Emanuele Santi (Rete) la promessa in udp di un bilancio tecnico e asciutto è stata disattesa: “ci sentiamo traditi”. “Altro che assestamento tecnico, è un intervento politico”, rincara la dose Nicola Renzi (RF). E in merito alle maggiori spese: “Avete assunto dappertutto” - dice Antonella Mularoni (RF) - “diteci dove e come volete cercare di risparmiare”. Per Giovanni Zonzini (Rete) finché il governo non affronterà di petto evasione fiscale e revisione della legge IGR, approverà deficit sempre più significativi.

"San Marino lotta contro la carenza di liquidità, che si risolve con nuove entrate e nuovi filoni di investimenti, su cui Motus Liberi si batte da sempre", afferma Mirko Dolcini. La maggioranza plaude invece ad un esecutivo "che ha presentato un testo asciutto con pochi emendamenti e senza deleghe" osservano per la DC Luca Gasperoni e Sandra Stacchini. “È un'economia che genera gettito in crescita e il sistema dei costi tiene” – afferma Luca Boschi (Libera). Silvia Cecchetti (Psd) giudica poi positivamente l’aumento dei fondi per il credito agevolato: “Significa che le imprese investono”.

Intervengono anche i Segretari di Stato alla Sanità e agli Interni. Mariella Mularoni analizza l’andamento dei conti in ambito sanitario: “La gestione dei costi e dei ricavi ha comunque permesso di assorbire i costi di parte delle rivalutazioni contrattuali, dell’aumento dei costi del personale dovuto alle stabilizzazioni, dell’aumento della pianta organica del personale medico e infermieristico, dei rimborsi a forfait. L’anno in corso conferma un alto livello inflazionistico e un aumento del costo del lavoro sebbene solo parziale”, e ritiene necessario adeguare il concorso dello stato.

Per Andrea Belluzzi la variazione si pone “in linea con lo sforzo che nella legislatura ci siamo dati: dare centralità al Consiglio Grande e Generale, ridurre il più possibile i decreti delegati”. Sulla riorganizzazione dei Dipartimenti: “non è una riforma istituzionale, è una scelta. La legge qualificata lo prevedeva fin dalla sua nascita. Non è un tabù”.

Si parla anche di nuovo ospedale, di cui – fa notare l'opposizione - non si parla più. “Prima dobbiamo decidere che tipo di sanità vogliamo”, afferma il Segretario al Territorio Matteo Ciacci, che critica la presenza nei cassetti dei vari Governi di progetti infrastrutturali mai partiti: “Questa segreteria – promette – vuole dare un'impostazione diversa”.

Sul debito pubblico, che pesa sullo stato dei conti, l'impostazione di maggioranza e Governo è quella di ridurlo, afferma Maria Luisa Berti di AR. Poi – aggiunge – occorre proseguire nel tagliare sprechi reali ed utilizzare buona parte della spesa corrente per politiche di investimenti. Il dibattito generale dunque prosegue, in attesa di entrare nel merito di articoli ed emendamenti.


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