Bilancio di fine anno per il Psd. Il giudizio è molto severo
Un anno di fallimenti. Non la manda a dire il segretario del Psd, Gerardo Giovagnoli, per il quale le prospettive per il 2011 sono tutt'altro che rosee, mentre dovrebbe essere l'anno delle grandi scelte, non prese nel 2010. E fa un veloce riepilogo: "siamo più isolati di prima, più poveri di prima - vedi il calo del Pil - i conti non quadrano, e tra qualche mese arriveranno nuovi balzelli perché il Bilancio non quadra. Siamo più indebitati, la maggioranza perde i pezzi, il governo non decide, ma va comunque avanti per accanimento terapeutico". Ed ulteriori novità negative come la stangata sui frontalieri, finirà, prevede, per inimicarci anche quei pochi alleati in regione che ancora ci difendevano. E la nuova tegola dei matrimoni tra stranieri potrebbe causare altri screzi "se passa l'idea di San Marino paradiso nuziale". "Non è vero che non c'è alternativa al Patto", conclude. "Il governo si è detto soddisfatto per i risultati del 2010, complimenti per il coraggio", si accoda Claudio Felici. "Lo dicessero alle imprese che chiudono, ai lavoratori che perdono il posto di lavoro, e al paese che è senza prospettive ed è questo l'elemento più preoccupante". "Dire che la politica estera è stata positiva, con l'unico neo dei rapporti con l'Italia, vuol dire non sapere interpretare la realtà. Cosa deve ancora succedere - conclude - affinché ammettano che c'è un probelma. Se il Patto non capisce questo, allora abbiamo a che fare con extraterrestri".
Francesca Biliotti
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