Una spesa totale in costante aumento - sebbene per il 2020 l'Iss segnali un mantenimento dei costi - e una riforma pensioni che incombe per rendere sostenibile il sistema. In Aula i vertici dell'Istituto presentano i dati del bilancio, rapportati al recente passato. In 10 anni si parla di un incremento di circa 63 milioni di euro in un bilancio che, nel 2020, ha quasi 365 milioni di spese. Due i grandi filoni di costo: la previdenza, che passa da 218 milioni a quasi 258, e la parte socio-sanitaria, che passa da 83 milioni del 2010 agli oltre 107 del 2020. Sono aumentati gli assistiti negli anni e se nel 2010 la spesa pro-capite era di 2500 euro a utente, ora è di 3100 euro.
Intorno ai 500mila euro la riduzione della voce relativa al personale dal 2019. Di 850mila euro, invece, l'impatto dei premi per la dirigenza medica. Ai conti va aggiunto il peso dell'emergenza Covid. Ad aumentare, però, spiega l’Iss, sono state soprattutto le spese per materiali e farmaci; il personale è stato riconvertito. Altro capitolo è quello previdenziale. Sul fronte pensioni ordinarie, nel 2020, a fronte di 187 milioni di uscite, si sono registrati 108 milioni di contributi. Trend che è destinato ad aumentare, ha spiegato il Direttore amministrativo Iss. Entra allora in gioco la futura riforma. Per i dettagli, si attende il confronto con la parti sociali.
In mattinata, in seduta segreta, la condivisione finale della relazione del Gruppo Audit Iss. Nel corso del pomeriggio la discussione si è spostata sulla vendita di beni pubblici ad imprese, con l'ordine del giorno di Libera, poi respinto, che chiedeva di destinare una parte dei proventi per acquistare beni immobili strategici per politiche di tutela ambientale e per sostenere la ricerca tecnologica sul fronte green. “Principi condivisibili – ha spiegato il Segretario al Territorio - ma non è tecnicamente possibile perché il bilancio non lo consente”. Approvati in Commissione all'unanimità il pdl sulla tutela dei disabili sensoriali e quello sulla protezione della fauna selvatica.
Nel servizio, le interviste ad Alessandra Bruschi (direttore generale Iss) e a Roberto Ciavatta (segretario di Stato Sanità)