Bilancio: i tagli alla spesa pubblica
Qualcuno l'ha definito un taglio lineare perchè colpisce nella stessa percentuale, l'1,5%, tutti gli stipendi pubblici superiori ai 1800 euro lordi. Ai precari verrà applicata una ulteriore decurtazione del 5% della busta paga. Previsto anche un blocco degli straordinari che dovranno essere ridotti, rispetto al consuntivo 2013, di almeno il 10%. A medici e personale Iss verrà decurtata del 10% l'indennità di funzione e se svolgono attività intramuraria la riduzione sarà del 20%. I cosiddetti tagli lineari degli stipendi verranno applicati anche a società ed enti partecipati dallo Stato, come Rtv o Banca Centrale. Non potranno essere previsti nuovi incarichi dirigenziali con retribuzioni superiori ai 180mila euro e la somma eccedente, per i contratti in corso, verrà ridotta del 35%. Tagliato il rimborso per cure odontoiatriche e termali per il 2014, i certificati ad uso assicurativo costeranno d'ora in poi 50 euro e 25 euro invece quelli ad uso sportivo. I lavoratori con permesso di lavoro inferiore ai 12 mesi avranno diritto a solo a prestazioni urgenti. Viene istituito l'obbligo di prepensionamento per i dipendenti statali che abbiano compiuto i 59 anni con 40 anni di contributi versati. Ci sono deroghe o regole particolari per i singoli settori pubblici e quindi gli interessati per avere un quadro chiaro dovranno attendere la stesura finale della legge. La Csdl, intanto, ha già inviato al Congresso di Stato un proprio documento, con critiche e proposte, punto per punto, in cui afferma che il bilancio aumenta il debito pubblico, intacca i fondi pensione dei dipendenti ed è totalmente assente – secondo la Csdl - un piano di risparmio sul versante degli appalti, degli acquisti e delle esternalizzazioni. Molto critica anche l'Usl secondo la quale dal 2010 la busta paga di un dipendente pubblico perde in potere d'acquisto una percentuale che va dall'11 al 14% a cui va aggiunto il tasso annuo di inflazione.