Bollette, debito e territorio: Libera contro il Governo, "Non guarda alle generazioni future"
Morganti critica la "metodologia democristiana di mettere pezze senza trovare soluzioni. E' la DC che fa le politiche. Gli altri seguono a ruota"
“Il politico pensa alle elezioni, lo statista alle generazioni future”. Michele Muratori si scaglia contro un Governo che “naviga a vista, senza progettualità né prospettiva”, e lo accusa di declino nella gestione della cosa pubblica. Libera elenca la lunga lista nera delle criticità: dalla sanità alle bollette, dall'indebitamento con “cifre folli” al PRG.
La crisi energetica preoccupa il partito, che evidenzia – sul caro bollette - la comunicazione contraddittoria di dirigenti AASS e Segretario Lonfernini. “Se il gas è stato comprato a prezzo bloccato – chiede Dalibor Riccardi – perché questi rincari? Le cui percentuali – aggiunge – dovrebbero accendere spie rosse in tutte le forze politiche”. Accusa l'esecutivo di atteggiamento “fuorviante e superficiale”, di non aver destinato parte del bilancio nella transizione energetica, preferendo “rotatorie inutili e consulenze”, diminuendo lo sconto sui carburanti e “assumendo amici degli amici”. “I 340 milioni del debito – attacca Giuseppe Morganti – sono volatilizzati, impiegati nella spesa corrente”.
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Nel mirino anche la riforma previdenziale, “che condanna le nuove generazioni – dice - a vivere nella precarietà anche da pensionati”. L'attenzione va inoltre alla fascia di popolazione più debole, che con bollette e inflazione alle stelle rischia di non arrivare a fine mese. “Avevamo improntato un provvedimento relativo alla famosa ICEE, strumento che identifica esattamente i redditi delle famiglie, per destinare gli interventi di sostegno a chi ne ha più necessità", afferma Morganti, "eppure il governo non se ne interessa”. Libera si rivolge non più ai partiti ma direttamente ai cittadini.
Parte il 24 ottobre il ciclo di serate pubbliche per illustrare proposte a problemi che, moltiplicandosi, "rischiano di diventare ingestibili". E guarda ad una politica “in fermento”, criticando la DC che “nasconde la polvere sotto il tappeto” e Rete “che sta in silenzio, ha smesso di lottare”. “Noi parliamo della DC – spiega Morganti - perché è il vero dominus del Governo, è colei che fa le politiche. Gli altri seguono a ruota, cercano di guerreggiare fra di loro o pensano alle aggregazioni socialiste per avere la stampella, tutte stupidaggini che in politica servono ben poco. Chi fa politica è la Democrazia Cristiana e ovviamente noi ci rivolgiamo alla sua politica criticamente, contro la metodologia di mettere pezze e non trovare soluzioni radicali ai problemi”.
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