Sul Titano il post-Brexit è guardato con attenzione dagli esponenti del panorama politico interno, specie alla luce delle trattative in corso, per un accordo di associazione con l'UE. “Il risultato della consultazione referendaria – scrive il Partito Socialista in una nota - apre inevitabilmente scenari ed interrogativi sul futuro dell'Unione Europea stessa”. Il PS, in particolare, teme che possa innescarsi un effetto domino negli altri Paesi. Particolare la posizione di Noi Sammarinesi, che invita il Governo “a relazionarsi immediatamente con il Regno Unito per approfondire e rafforzare le relazioni economiche e culturali”; tutto ciò al netto di un'analisi degli effetti del referendum, in relazione al percorso di avvicinamento della Repubblica all'UE. Infine, il PSD, una nota di Gerardo Giovagnoli, ritiene innanzitutto non debba cambiare la scelta di una maggiore integrazione di San Marino nel mercato unico europeo. L'accordo di associazione – riporta la nota – è l'occasione per significare che il sogno di un'Europa unita, non solo finanziariamente, non si è concluso. Il Psd vede, nella Brexit, una scelta che favorisce il ritorno all'egemonia degli Stati nazionali in un contesto globalizzato; ma sottolinea anche l'opportunità di rivedere le Istituzioni Europee e ripensare le politiche iper-liberiste e di austerità, rimettendo al centro dell'attenzione le esigenze delle persone.
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