Buriani: la decisione spetta al Consiglio GeG
E’ ridicolo secondo il presidente dell’ordine degli avvocati e Notai Manuel Micheloni che si perdano tre mesi per il caso Buriani. “Le dimissioni del magistrato – afferma - andavano accettate quando sono state presentate. E una volta presentate non si spiega perché poi Buriani le abbia potute ritirare. Certe decisioni – dichiara Micheloni - dovrebbero essere motivate. Ho l’impressione – conclude – che nessuno si voglia assumere la responsabilità di prendere una decisione”. La condotta del magistrato ha suscitato perplessità e commenti severi. A partire da quello del presidente della Commissione Giustizia Tito Masi. Ora la questione passa al Consiglio grande e generale. Per quel che riguarda il caso Ceccarini, invece, la commissione giustizia, all’unanimità, lo ha chiamato a rispondere sulla conduzione del processo Biagioli. Il magistrato dirigente Pierfelici dovrà redigere una relazione. Poi la commissione valuterà il da farsi. La legge costituzionale 30 ottobre 2003 n.144 attrbuisce alla commissione il potere di avviare un’azione di sindacato – e cioè un’azione disciplinare - nei confronti di un magistrato, se almeno un terzo dei suoi componenti ne fanno richiesta. Ai membri del collegio dei garanti spetterà poi il compito di valutare l’ammissibilità dell’azione ed eventualmente anche il giudizio. La sentenza viene trasmessa al Consiglio giudiziario che può quindi anche esonerare il magistrato qualora questi abbia compromesso la fiducia, il rispetto, l'estimazione morale e professionale che gli competono ovvero il prestigio dell'amministrazione della giustizia.
L.Salvatori