Caccia: la lettera aperta del Segretario Michelotti a Striscia la notizia
Due le scorrettezze per il responsabile politico: non ci sono bracconieri a San Marino, ci sono cacciatori che obbediscono a leggi diverse da quelle italiane.
Seconda, prosegue Michelotti, "sig. Stoppa, lei non può venire sul nostro territorio e definirci “…uno staterello proprio nel cuore dell’Europa, anzi dell’Italia…”, noi siamo uno Stato di pari dignità e grado del suo paese e ci pregiamo essere definiti come “la più antica Repubblica del mondo”.
L'essere piccoli non autorizza per il Segretario di Stato mancanza di rispetto verso uno Stato sovrano.
"Per reciproca scelta, in base a convenzioni bilaterali, non esistono barriere di confine tra l’Italia e San Marino in quanto la libera circolazione è uno dei fondamenti dei nostri rapporti di amicizia. Affermare che di qua (dal confine) si possono fare alcune cose e di là se ne possono fare altre fa parte di quella ovvia fiera di banalità inserite all’interno del suo servizio televisivo".
L’esercizio venatorio è regolamentato nella Repubblica di San Marino da specifiche leggi e le specie ancora cacciabili rappresentano una forma di caccia tradizionale nel periodo migratorio per il nostro paese dove, a causa della limitata estensione territoriale della nostra Repubblica, non sussistono le condizioni per esercitare altre forme di caccia come nei diversi paesi d’Europa.
"Per contro - spiega Michelotti - in Italia è possibile cacciare il capriolo mentre a San Marino e in altri paesi è proibito, non per questo ci sentiamo autorizzati a venire in Italia ad affermare che è una malvagità e che dovete cambiare le vostre leggi".
Invita poi Striscia a denunciare chi tiene le specie in gabbia, visto che sul territorio nazionale sammarinese è vietata la cattura di ogni specie di uccelli selvatici così come la loro vendita. E a misurare bene la distanza dei capanni, perchè se non in regola, vengono abbattuti, chiedendo diritto di replica a Striscia.