Cambiamenti climatici: Rete rivendica le modifiche al Codice Ambientale
Il decreto che modifica a San Marino il Codice Ambientale risale al maggio 2021 ma Rete torna a sottolinearne i principali aspetti, riflettendo sull'urgenza della prevenzione per contrastare i cambiamenti climatici e quindi fenomeni estremi come quelli che hanno colpito l'Emilia Romagna in questa settimana. Il Movimento ricorda che col decreto è stato imposto il divieto di scarico nelle acque dei fiumi e quindi le aziende che li sversavano nel Marano e nel Torrente San Marino ora devono scaricare le acque reflue nella rete fognaria, pagando in percentuale progressiva per il carico inquinante.
Non solo: devono presentare anche una fidejussione a garanzia di eventuali danni ambientali o fallimento delle aziende ed inoltre sono tenute ad indicare un Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti. Un percorso normativo che – scrive Rete – vuole evitare per il futuro casi come la “vicenda Beccari” per la quale proprio in questi giorni, si sta completando il sequestro e il risanamento del sito. “Le modifiche apportate al Codice Ambientale in questa legislatura con il fattivo contributo di Rete – scrive il Movimento – non sono un punto di arrivo ma solo una tappa che San Marino sta segnando nel contesto dell'Agenda 2030” e quindi dell'ecosostenibilità.
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