Cannabis, Rete presenta il Pdl: "Depenalizzare non è legalizzare"
Serata pubblica di approfondimento intitolata, “Non si muove una foglia”, il 26 novembre a Borgo Maggiore
"Depenalizzare l'uso personale della cannabis”, questo l'obiettivo del progetto di legge già depositato – 6 articoli - con cui Rete intende “riformare l'approccio del Paese verso il consumo di cannabinoidi”. Dopo oltre tre anni di inerzia, di impegni disattesi - due istanze d'Arengo in materia approvate, il mancato rispetto del mandato conferito al Governo di emanare apposito decreto che desse gambe alle stesse istanze – è il momento di agire più nel concreto attraverso un pdl che porti ad “eliminare anche un altro tabù – sottolinea Emanuele Santi – quello che vede parificate tutte le sostanze stupefacenti”.
Cannabis – si è detto – affatto equiparabile all'eroina, letale in molti casi, semmai ad alcol e nicotina perfettamente legali. Cosa che secondo Rete rende irrazionali le disposizioni vigenti, da armonizzare piuttosto con la legislazione italiana. Definito anche “l'uso personale” che dev'essere inferiore ai 10 grammi rinvenuti. Chi viene pizzicato in pratica non risponderebbe più di reato penale e sottoposto ad esperimento probatorio, ma di illecito amministrativo punito con una multa tra i 500 e i 1500 euro. “Depenalizzazione che non è legalizzazione” – tiene a precisare Alberto Spagni Reffi. Si tratta di semplificare l'aspetto repressivo, rendendolo proporzionale al fatto commesso. Se ne parlerà diffusamente nella serata pubblica “Non si muove una foglia” in programma il 26 novembre sotto i portici a Borgo Maggiore.
Nel video l'intervista a Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete.
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