Caos targhe, ambasciatore Cerboni: "I rapporti bilaterali fra San Marino ed Italia sono decisamente positivi"

Il tema è spinoso e di non facile soluzione. La questione targhe estere preoccupa privati ed aziende ed è diventato terreno di scontro politico. Ieri, in Consiglio, l'opposizione ha sollevato dubbi sui buoni rapporti bilaterali. Oggi l'ambasciatore d'Italia a San Marino, che sta seguendo da vicino la vicenda, rassicura sullo stato delle relazioni fra i due paesi.
“I rapporti sono decisamente positivi – spiega Guido Cerboni - e la visita del ministro Moavero che colmava un vuoto di nove anni ha avviato un processo di ammodernamento del quadro delle relazioni bilaterali anche anche nella prospettiva dell'associazione all'Unione Europea”.
Si collabora, dunque. Sul tavolo diversi i temi aperti. “Stiamo lavorando ad un ammodernamento della convenzione del 39 che celebra quest'anno i suoi ottant'anni e ci piacerebbe finalizzarlo in previsione della visita della Reggenza in Italia. Si lavora anche per l'aggiornamento dell'accordo del 2008 per la cooperazione nel settore radiotelevisivo nella prospettiva dell'introduzione di nuove tecnologie nel settore delle telecomunicazioni che influiscono anche sulla distribuzione delle frequenze. E' inoltre nella fase finale anche l'accordo sul riconoscimento dei titoli sammarinesi di residenza e di soggiorno che è importante soprattutto per gli stranieri che vivono a San Marino e che devono circolare sul territorio italiano”.

Tornando alla vicenda targhe, il Segretario Renzi spera che la questione possa essere risolta nei prossimi giorni nei canali aperti con il parlamento italiano. Nel frattempo da parte delle forze dell'ordine c'è l'applicazione “morbida” della normativa per i mezzi aziendali condotti da frontalieri. Per i privati, invece, è tutta un'altra storia. A che punto siamo? “Sta emergendo - spiega l'ambasciatore - la volontà di estendere a San Marino le deroghe previste per i paesi dell'Unione e dello spazio economico Europeo. Verrebbero tutelate le situazioni che riguardano le aziende e di autisti italiani che lavorano alle dipendenze di imprese sammarinesi. Sul piano della casistica privata non potremo dare di più di quello che concediamo a partner dell'unione europea”.

La partita non è ancora chiusa. Si continua a lavorare per trovare una soluzione definitiva.

MF

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