"Non mi soffermo su sopensioni e dimissioni, voglio guardare avanti". Così il Segretario alle finanze apre il confronto su Banca Centrale e su questo incipit si sviluppa il dibattito in Aula, con la maggioranza che invita a mettere in sicurezza questa Istituzione definendo mission e governance e l'opposizione che accusa la gestione Clarizia-Giannini di non essere stata all'altezza del compito che le era stato affidato. La scelta della nuova leadership è cruciale, sottolinea Capicchioni, e il metodo diventa il presupposto per il successo o l'insuccesso di questa fase. Il governo invita a non commettere l'errore di partire da possibili candidati. Vanno definiti gli obiettivi per costruire i profili e su questo si sta registrando un ampia condivisione. I tempi invece non mettono d'accordo tutti: Capicchioni parla di settembre e il partito socialista di luglio, così come ci sono opinioni diverse sulla selezione. Per il Segretario alle finanze non ci sono più le condizioni per emettere un bando di concorso internazionale mentre, all'interno della stessa maggioranza, c'è chi auspica proprio questo percorso. Il Consiglio si divide quindi con la maggioranza che invita a guardare al futuro e l'opposizione che si sofferma sul passato e sugli errori commessi. La realtà, sottolineano, è anche quella di cui parla la magistratura con le sue inchieste. Durissime Mimma Zavoli di Civico 10 ed Elena Tonnini di Rete che attaccano soprattutto i vertici della dc e del governo accusandoli di avere delegato ai vertici di Banca Centrale ogni decisione politica sostendoli fino all'ultimo. Il partito socialista assicura il proprio contributo ma, sottolinea Celli, le dimissioni di Giannini e Clarizia non rappresentano un gesto di responsabilità, erano un atto dovuto e inevitabile. Socialisti e Upr presentano due ordini del giorno: per chiedere la revoca dell'incario a Gumina e per tracciare il nuovo profilo di Banca Centrale e dei suoi vertici prevedendo, ad esempio, una audizione preventiva della governance in Commissione finanze mentre Sinistra Unita ricorda che i 300mila euro all'anno corrisposti a Clarizia non hanno precedenti, neppure con la Fed americana. Nelle fila della maggioranza a fare notizia sono soprattutto gli interventi dei Segretari di Stato. Clarizia e Giannini erano legati a una missione precisa - sottolinea Antonella Mularoni - ricostruire rapporti di normalità con l'Italia. I vertici precedenti erano stati talmente bravi da farci mettere in procedura rafforzata Moneyval, puntualizza. Il Segretario al territorio parla della "cloaca emersa nella precedente legislatura e in questa". Prima l'autorità di vigilanza era inesistente, dice, oggi il sistema è stato ripulito. Valentini arriva addirittura a proporre una commissione di inchiesta "per capire quale progetto stiamo servendo" e parla di "strana convergenza su queste dimissioni". Per lui l'inchiesta "Conto Mazzini" è solo l'inizio di un percorso giudiziario che avrà dimensioni molto ampie. Però, dice, da giorni stiamo celebrando il processo sulla stampa e in Consiglio quando Banca Centrale è stata attaccata per aver fatto vigilanza persino dal Tribunale. Non solleviamo polveroni sulla magistratura che sta facendo un ottimo lavoro, dice Mario Venturini. Le dimissioni dei vertici di Banca Centrale, aggiunge, erano opportune.
Sonia Tura
Nel video le interviste a tutte le forze politiche
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