Capitani di Castello incontrano la Reggenza. La proposta: “Aboliamo le Giunte"
Può suonare come una provocazione, ma i Capitani di Castello non scherzano quando dicono: “Aboliamo le giunte”. Lo chiedono in maniera esplicita Acquaviva e Serravalle, dove Leandro Maiani dice: “Succede in Italia con le Province. Se può servire, aboliamo le amministrazioni locali”. Ma il rammarico è palpabile, da parte di tutti. “Il semestre non è stato facile – dice Daniele Gasperoni di Domagnano - ma convocarci a quattro giorni dalla fine del mandato non ha senso”. La data, 26 marzo, è infelice anche perché, dice Marta Fabbri di Montegiardino – “proprio oggi il nostro unico referente, il dirigente dell’Ufficio Giunte – ufficio abolito - è stata trasferita alla segreteria istituzionale”. Infelice l’ubicazione, a Palazzo Pubblico, lontana dalla segreteria che ha delega ai rapporti con le giunte. E proprio il segretario Augusto Casali è nel mirino: “Più che della Reggenza,– dice Franco Santi, portavoce per i 9 rappresentanti – la responsabilità è della segreteria, insensibile, visti i silenzi alle tante richieste di incontrare Congresso e politica”. In discussione il ruolo delle Giunte e la riforma: “Un copia incolla della passata legge, senza toccare i punti critici, quello dei fondi, e dei poteri – dice Loretta Mazza per Acquaviva – e lo si è visto con l’emergenza neve: non potevamo fare niente”. Di presa in giro parla Pier Marino Bedetti di Faetano, che torna sulla neve: “Tutto è passato sotto silenzio, ma noi, i chiarimenti, li attendiamo ancora”. Più morbida Maria Teresa Beccari di Città: “Vogliamo essere messi in grado di lavorare”.
Annamaria Sirotti
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy