1° OTTOBRE

Capitani Reggenti eletti: "Nessuno deve essere lasciato indietro"

Le sfide internazionali e l'attenzione al sociale al centro del discorso di insediamento di Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi

Capitani Reggenti eletti: "Nessuno deve essere lasciato indietro".

La Reggenza accoglie con sentimenti di profonda gratitudine il messaggio augurale pronunciato da Sua Eccellenza Monsignor Petar Rajic, Nunzio Apostolico, Decano del Corpo Diplomatico e Consolare accreditato a San Marino che, ponendosi all’avvio della solenne Cerimonia di Insediamento dei nuovi Capitani Reggenti, induce e determina riflessioni sostanziali, sul valore e sul significato proprio dell’alto Mandato reggenziale. A Sua Eccellenza Rajic desideriamo esprimere le più vive felicitazioni per il recente accredito in Repubblica e la conferma, da parte delle più alte Istituzioni sammarinesi, di una piena disponibilità ad essere al fianco delle istanze della più ampia comunità internazionale, particolarmente in questi momenti di sfide, preoccupazioni e sconvolgimenti a livello globale.

I suoi moniti e il suo auspicio, Gentile Eccellenza, saranno al centro dei nostri più alti propositi, che intendiamo volgere all’esclusivo interesse del bene dei nostri cittadini, anche attraverso un rapporto di particolare vicinanza e affetto, in una contingenza in cui le sfide richiamano ancor più al bisogno di coesione e unità nazionale. Un deferente e cordiale saluto va ai numerosi rappresentanti diplomatici e consolari oggi convenuti in Repubblica, in segno di amicizia e nello spirito di vivace collaborazione che permea i rapporti che San Marino intrattiene a livello bilaterale e con Organismi multilaterali.

Siamo consapevoli del ruolo espletato da ognuno di Voi, Illustrissimi Rappresentanti, per il rafforzamento delle relazioni con la nostra Repubblica; relazioni che non possono prescindere dalle peculiarità di un impianto istituzionale – quello sammarinese-, e di un modello di convivenza civile, politica e sociale, che trova nell’unità il valore dell’identità statuale e del messaggio internazionale. Ed è proprio attraverso l’affermazione del patrimonio di valori che hanno scavalcato i secoli e raggiunto i giorni nostri, che oggi ribadiamo l’orgoglio di rapportarci alla dimensione internazionale promuovendo, sempre e comunque, un modello di convivenza tra Stati pacifico, solidale e refrattario ad ogni aggressione alla pace e alla risoluzione violenta delle controversie.

Con sentimenti di alta stima e di sincera amicizia, porgiamo oggi il nostro benvenuto a San Marino al Professor Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, nel ruolo che ha gentilmente accolto di espletare, di Oratore Ufficiale della odierna Cerimonia di Insediamento.

E’ particolarmente significativa la presenza in Repubblica del Presidente Impagliazzo, per le tante ragioni che da tempo sono alla base dell’ottima collaborazione esistente fra San Marino e la cosiddetta “piccola ONU di Trastevere”; sono le ragioni della comune vocazione alla pace, che si fa ancora più pregnante in questo momento di escalation in vari contesti di guerra, del dialogo interreligioso e interculturale, della volontà e del concreto esercizio del ruolo di mediatore di pace in numerosi conflitti e, non da ultimo, per la condivisa iniziativa dei corridoi umanitari, già percorsa dal nostro Paese e tuttora al centro delle nostre azioni di solidarietà internazionale.

Grazie, Gentile Presidente, per offrirci, anche nell’ambito di questa solenne Cerimonia, la visione della sua Comunità, in un momento storico in cui è imperativa la ricerca di una pace che non prescinda dalla continua speranza nel dialogo durevole poiché, come indica lo stesso Presidente Impagliazzo “in un momento in cui si vive un tempo buio e oscuro, vedere la luce della pace va immaginato” e la sua ricerca non si deve fermare perché “ci sono milioni di persone che soffrono per la guerra, persone che non hanno voce nella comunità internazionale e la, cui sofferenza non viene ascoltata, perché il rumore è troppo forte”.

Nello stesso spirito accogliamo con sentimenti di stima e considerazione, personale e professionale, l’Ambasciatore d’Italia a San Marino, S.E. Fabrizio Colaceci, al quale ci unisce un rapporto indubbiamente singolare, per la quotidiana interazione delle nostre Istituzioni e dei nostri Popoli. I due Stati contigui e interconnessi, oggi come ieri, condividono sfide e opportunità comuni, rafforzate ulteriormente dalla sempre maggiore integrazione europea che San Marino ha percorso nel periodo più recente, attraverso il negoziato con l’Unione europea, che a breve confluirà nella sottoscrizione dell’Accordo di Associazione; un Accordo che segnerà una tappa storica per la piena ed effettiva integrazione della Repubblica nel mercato unico, in condizioni equivalenti agli Stati membri.

Il semestre che si affaccia, si apre in una fase certamente sfidante per la vita delle Istituzioni e per le attese dei nostri concittadini, sancendo la nuova intesa una relazione privilegiata tra l’Unione europea e San Marino e una svolta dirimente per le nuove strategie di integrazione e sviluppo sotto il profilo economico, sociale e culturale. Anche nel cammino che ci ha condotto verso questo straordinario traguardo, il ruolo svolto dall’amica Nazione Italiana ha confermato l’eccellenza e la peculiarità di un rapporto bilaterale solidalmente vicino e pro attivo all’interesse delle due Parti; ad entrambi ci attende ora una più stretta valutazione dell’impatto che il nostra nuovo status determinerà nel rapporto bilaterale, a partire dal livello propriamente tecnico- giuridico; una valutazione – ne siamo certi- che saprà adeguatamente collocare e recepire le nuove disposizioni nel corpus normativo esistente, armonizzandolo alle nuove esigenze di due Stati partner e interconnessi e pienamente inseriti nell’orizzonte europeo.

Assistiamo con forte preoccupazione al troppo lento incedere della comunità internazionale, per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo propri dell’Agenda 2030, che ancora denunciano livelli inaccettabili di piaghe endemiche quali la malnutrizione, la povertà estrema, il surriscaldamento climatico e le sistematiche violazioni dei diritti fondamentali. Riteniamo doveroso che il nostro Paese levi la propria voce e promuova interlocuzioni privilegiate sui grandi temi; la sua forza ideale e la sua straordinaria eredità morale, possono e devono rappresentare moniti e modelli di convivenza cui ispirarsi, nel superamento delle diversità e per promuovere un concetto di concreta unitarietà e concordia, che possa curare le ferite di un’umanità fortemente diseguale.

Per questo vogliamo intervenire attivamente nel sostegno ad ogni iniziativa, a livello bilaterale e multilaterale, che tenda ad affrontare efficacemente la sfida del cambiamento climatico, divenuta un imperativo civile, etico e morale, per le conseguenze ineludibili cui stiamo andando incontro, se non riusciamo ad imporre una cultura di sostenibilità e di salvaguardia del pianeta, che imponga nuovi strumenti di contrasto, a livello nazionale ed internazionale. In questo spirito parteciperemo convintamente alla Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la COP 29, in programma a Baku nel prossimo mese di novembre, dalla quale dovrà scaturire la volontà di un sostanziale cambio di passo e di mentalità per sostenere la transizione.

Siamo altresì coinvolti, e non manchiamo di esprimere posizioni ferme sulla necessità di pervenire rapidamente a soluzioni di pace, nel processo di cooperazione fra Stati, dinnanzi ai più recenti conflitti che imperversano in Europa e in Medio Oriente. Sosteniamo tutto ciò che va nella direzione della pace e di un cessate il fuoco, che spinga al negoziato in entrambe le aree duramente colpite da stragi incivili e selvagge. Non mancheremo di reiterare la storica posizione di neutralità attiva, che chiama le Istituzioni a reagire alle palesi aggressioni dei diritti umani, attraverso gli strumenti del dialogo politico, senza sottacere le costanti violazioni del diritto internazionale e umanitario.

Nel nostro ruolo super partes e nello svolgimento dei più alti adempimenti istituzionali, saremo fedeli e scrupolosi garanti dei principi dell’ordinamento sammarinese, con particolare rispetto e osservanza ai disposti della Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese, adottata con Legge 8 luglio 1974 n.59, i cui principi sono elevati in questo atto normativo a rango costituzionale; abbiamo assistito e condiviso le numerose iniziative che nel corso dell’anno hanno celebrato il suo 50^ anniversario e che hanno virtuosamente evidenziato l’attualità di questa formidabile sintesi fra passato e presente, fra innovazione costituzionale e “continuità della vita dello Stato e delle sue istituzioni fondamentali”, così come recita il suo Preambolo.

Ci accingiamo ora all’assunzione dell’Alto Mandato con emozione e determinazione, con profondo senso dello Stato e con la volontà di essere al fianco dei nostri cittadini, di tutti i nostri cittadini, fuori e dentro i confini nazionali i quali, legittimamente, rivendicano la presenza e il sostegno di un apparato istituzionale e amministrativo moderno, efficacie e resiliente; per questo, e per garantire condizioni di equità di trattamento e di rispetto per i più deboli, ci porremo in ascolto e daremo voce alle istanze di tutta la nostra comunità.

Il nostro primo pensiero va a coloro che spesso vengono dimenticati; a coloro che in ragione di difficoltà personali, sociali o economiche, faticano a trovare la propria strada e inserirsi nel tessuto sociale. E’ nostro precipuo dovere istituzionale – e seguiremo con attenzione massima il percorso di accompagnamento-, garantire che ogni individuo possa avere uguali opportunità, affinché nessuno si senta escluso o lasciato indietro. L’equità sappiamo essere il pilastro di ogni società giusta e solo abbattendo le barriere che separano i più vulnerabili, potremo far crescere la nostra comunità.

Allo stesso modo, riconosciamo l’importanza di dare fiducia ai giovani, nell’assunto che essi rappresentino il futuro di San Marino, senza il cui pieno coinvolgimento non potremo aspirare a un futuro certo e prospero. E’ questo un tema che ci sta particolarmente a cuore, sotto profilo istituzionale, familiare e personale e per questo non lesineremo sforzi per sostenere la creazione di condizioni, in cui i giovani possano sviluppare i propri talenti, le proprie aspirazioni e progetti, offrendo loro, assieme alla fiducia, anche gli strumenti per realizzarsi.

Pensiamo con commozione ai tanti giovani che soffrono il disagio della solitudine e della frustrazione e invochiamo una responsabilità istituzionale piena, accompagnata da una aperta disponibilità e da una matura sensibilità, poiché va assicurata loro una comunità che li sappia adeguatamente accogliere, ascoltare e sostenere. A tutti i giovani intendiamo rivolgere il nostro pieno convincimento, unito alla nostra più viva speranza, che la formazione, le esperienze, anche vissute all’estero e gli strumenti provenienti dalle nuove tecnologie, uniti all’amore per il proprio Paese, siano un patrimonio intangibile ed essenziale che gli è proprio e che sapranno gestire, per concorrere al consolidamento di un sistema Paese, quello della nostra Repubblica di San Marino, sempre additato quale esempio virtuoso di convivenza, nella fusione costante tra passato e contemporaneità.

Guideremo le politiche a sostegno dei più fragili, con particolare attenzione ai bambini che non hanno possibilità di chiedere aiuto e di difendersi; riteniamo sia nostro prioritario dovere, porci quale loro voce e loro scudo, per garantire che possano crescere e svilupparsi in un ambiente sereno, protettivo ed amorevole, in cui poter esprimere appieno tutto il potenziale di cui dispongono.

Seguiremo con estrema cura l’implementazione delle misure necessarie ed opportune a sostegno delle persone con disabilità, alle quali vanno assicurati servizi adeguati e politiche incentivanti, per garantire loro una vita degna e indipendente, riconoscendola quale diritto fondamentale d’esistenza, nella misura in cui vengano offerti loro servizi realmente efficaci ed efficienti. A tal fine, plaudiamo all’azione incessante e operativa proveniente della fitta rete associativa, che in Repubblica rappresenta una porzione di popolo silente che quotidianamente si adopera, si dedica e si prodiga in favore di cause sociali e umanitarie di indubbio significato, favorendo quel collante solidale che conferma, ancora una volta, l’unicità di una popolazione accudente e coesa.

E’ proprio in questo spirito che intendiamo abbracciare con senso pieno, il concetto della politica e dell’attività istituzionale, quali strumenti al servizio del bene comune, da realizzarsi omettendo gli interessi particolari, per sostenere con coraggio ed unità le sfide che ci attendono; sfide che non dobbiamo temere, ma affrontare sempre senza subirle. Dobbiamo continuare ad essere promotori e artefici delle nostre scelte e delle decisioni che sono alla base della nostra traiettoria di sviluppo, mettendo al centro il rilancio dei settori economici e la promozione di investimenti, che daranno nuovo impulso alla nostra economia e benessere alla nostra popolazione.

Anche in questa occasione non vogliamo sottacere - poiché rappresenta un tratto virtuoso del nostro più recente cammino -, l’enorme lavoro di riposizionamento e adeguamento normativo che San Marino ha svolto, soprattutto negli anni più recenti, adeguandosi ai parametri internazionali di trasparenza, di lotta alla corruzione e di affermazione di un sistema affidabile, rispettoso delle regole e attrattivo; un lavoro che ci consegna oggi uno Stato competitivo, una piazza economica trasparente e diversificata, che può attrarre investitori senza distorsione alcuna e nella cornice normativa adottata con l’Unione europea e con i Paesi con cui San Marino si relaziona.

Così come non dobbiamo sottovalutare – anche alla luce dei riscontri unanimi da parte degli interlocutori esterni-, quel valore aggiunto che caratterizza un modello di Stato capace di integrare al meglio l’amenità dei luoghi, lo spirito socializzante del suo popolo e un visibile e immediato senso di sicurezza, che determinano una qualità della vita difficilmente replicabile e per questo un “unicum”, che connota la Repubblica di elementi materiali e immateriali, che ne costituiscono il suo più vero patrimonio.

Siamo particolarmente fiduciosi di poter accompagnare, in questo prossimo semestre, un percorso di crescita, sostenibile e innovativo, che favorisca in ogni attore istituzionale il risveglio di un forte senso di responsabilità; per questo invitiamo le Istituzioni, la comunità civile e ogni singolo cittadino, a camminare insieme verso un futuro nel quale nessuno sia lasciato indietro, ma in cui prevalgano l’equità, la giustizia e la fiducia in sè stessi, quali pilastri della società. Solo così la nostra amata Repubblica continuerà a brillare, fiera della sua storia e consapevole delle sue sfide.

Noi saremo al fianco dei nostri amati Cittadini.

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