Capitani Reggenti: nel primo discorso lo sguardo ai giovani
A Sua Eccellenza il Nunzio Apostolico riconosce l’efficacia e l’amabilità delle espressioni augurali indirizzatele a nome e per conto della Comunità degli Stati oggi qui rappresentata al più alto livello, nonché il richiamo, doveroso e responsabile, all’azione giusta e incardinata nell’esclusivo interesse del bene dei cittadini.
Non è mai scontato l’appello ai principi che attengono la sfera etica e morale dell’individuo, ancor più quando è chiamato ad occuparsi della cosa pubblica e ad interferire nella sfera delle altrui libertà.
E’ particolarmente efficace e condiviso l’appello a non trascurare le legittime esigenze dei giovani, per garantire loro lo sviluppo di una dimensione culturale integrale, che favorisca un’adeguata immissione nel mondo del lavoro.
Ci sta a cuore – e intendiamo rimarcarlo anche attraverso l’esercizio del nostro mandato – il futuro delle nostre giovani generazioni, ancor più oggi, in una temperie che rende più incerto il futuro e più facile lo scoramento.
Ai giovani che dimostrano quotidianamente di sapersi impegnare con costanza, intelligenza e creatività per costruire il proprio futuro, le Istituzioni e la politica devono assicurare un Paese che garantisca prospettive di sviluppo sostenibili e lungimiranti, aperto al cambiamento e capace di valorizzare il proprio patrimonio di risorse, principalmente umane.
Valutiamo molto positivamente le iniziative già avviate dalla Reggenza per valorizzare le esperienze di giovani sammarinesi che ottengono risultati di eccellenza nei rispettivi ambiti di attività e saremo garanti della loro prosecuzione e implementazione.
Allo stesso tempo, manterremo alta l’attenzione allo sviluppo del confronto che – si auspica – conduca a breve all’adozione di un provvedimento legislativo in tema di welfare, per una riforma del sistema previdenziale che garantisca ai ragazzi di oggi garanzie di serenità per il loro futuro.
Ci rivolgiamo a tutti Voi, Illustrissimi membri del Corpo Diplomatico e Consolare, con stima e fiducia nell’incarico che fedelmente siete chiamati a svolgere nell’interesse esclusivo dello sviluppo di relazioni fervide e proficue tra Stati e Organismi internazionali;
la sfera del multilateralismo e delle relazioni tra Stati è oggi parte integrante della politica economica, sociale e culturale di ogni Paese che cammina di pari passo con la dimensione globale e che si riconosce nei principi della cooperazione e della condivisione.
Per la Repubblica di San Marino questo incontro con Voi tutti, conferma i sensibili passi compiuti in direzione dello sviluppo di relazioni forti, intrattenute con Paesi amici, nel rispetto delle identità e delle prerogative nazionali.
La Reggenza è particolarmente lieta ed onorata di accogliere in questa sede il Professor Francesco Ubertini, Magnifico Rettore dell’Alma Mater Studiorum -Università di Bologna -, nel ruolo di Oratore Ufficiale, conferitogli con orgoglio dall’antica Repubblica del Titano.
L’aver a San Marino l’alto rappresentante del più antico Ateneo del mondo occidentale pervade di alta soddisfazione le Istituzioni e il Popolo sammarinese, che da tempo immemore attribuiscono all’Oratore Ufficiale un particolare rilievo nell’ambito della semestrale Cerimonia che rinnova il senso della democrazia repubblicana.
Siamo certi che la prolusione del Magnifico Rettore saprà infondere suggestioni e approfondimenti di vivido spessore culturale, richiamandoci altresì al legame che intercorre fra San Marino e l’Ateneo bolognese; riconosciamo con orgoglio l’alta formazione presso lo stesso ottenuta da grandi sammarinesi che si sono distinti nelle scienze, giuridiche ed economiche, nella cultura umanistica, nelle arti e nella medicina e quanto l’antica Università di Bologna continui a rappresentare un polo accademico d’eccellenza per le Istituzioni e per i cittadini sammarinesi.
Con altrettanta stima e gratitudine, la Reggenza è lieta di dare il benvenuto all’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Sua Eccellenza Guido Cerboni, Vice Decano del Corpo Diplomatico, al quale ci legano rapporti politico-diplomatici profondi, oltre che un sentimento di amicizia connaturato al rapporto tra i nostri stessi cittadini.
Riteniamo di dover sottolineare, anche in questa occasione, la più recente visita ufficiale a San Marino del Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, Enzo Moavero Milanesi, avvenuta il 25 agosto scorso, al cui ottimo risultato (alla cui realizzazione) il diplomatico italiano ha sensibilmente contribuito.
La visita ufficiale ha messo in luce l’ottima salute dello stato delle relazioni bilaterali e la perfetta assonanza sul percorso intrapreso, a livello bilaterale e nel contesto internazionale, particolarmente europeo.
Grazie ad un ampio lavoro condotto dalle parti per aggiornare e rafforzare l’intesa e la collaborazione nei settori chiave per l’armonico sviluppo di entrambi, i responsabili della politica estera hanno convenuto e condiviso un’agenda che rilancerà progetti bilaterali di forte impatto in settori economici trainanti, aggiornando altresì i capisaldi giuridici dello storico rapporto di “amicizia e buon vicinato”.
Oggi la revisione dell’impianto normativo vigente è diventata una necessità, anche in vista dell’apertura della Repubblica alla dimensione europea, attraverso l’intenso negoziato che la sta impegnando nella definizione di un Accordo di Associazione con le Istituzioni comunitarie, da una parte e San Marino, Monaco e Andorra, dall’altra.
Nell’approfondito studio dell’acquis comunitario, la Repubblica non può prescindere dai rapporti con l’amica Nazione Italiana, che hanno prodotto negli anni un corpus normativo bilaterale vertente su tutte le dimensioni che oggi sono richiamate nelle disposizioni europee, oggetto del negoziato.
E’ in questo spirito che registriamo con sincero apprezzamento il sostegno convinto che l’Italia offre alla Repubblica nel percorso che ci porterà ad ottenere uno status di Paese equivalente agli Stati membri dell’Unione medesima.
La Reggenza rimarca con convinzione la vocazione della Repubblica alla pace, al suo interno e nei consessi internazionali, la quale va strettamente coniugata allo sviluppo sostenibile delle Nazioni e dei Popoli; a tal riguardo reputa essenziale la realizzazione dell’Agenda 2030 per la costruzione di società inclusive, resilienti e pacifiche, adoperandosi fattivamente per contribuire al raggiungimento dei suoi Obiettivi, nonché la costante ispirazione ai principi inalienabili contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui il prossimo 10 dicembre ricorre il 70^ anniversario.
Pur nell’incertezza di un panorama globale dominato da scenari preoccupanti e pervaso da focolai di conflitti in vaste aree, dalla perdurante povertà e da pericolose forme di intolleranza e di fermenti d’odio, la Repubblica svolge un’azione coerente e motivata nella costante opposizione a pratiche non conformi ai suoi valori fondanti.
Non è pleonastico richiamare ancora una volta e in questa sede – perché rappresenta la pietra miliare dell’antica Repubblica – la costante ispirazione al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali che ha sempre accompagnato il nostro Paese; a tal riguardo è assolutamente indifferibile promuovere uno sforzo comune a livello planetario per governare l’imponente trasformazione sociale, economica e politica in atto e per costruire nuovi percorsi di evoluzione sociale, nel pieno rispetto dei Diritti Umani, per tutti.
Allo stesso modo, la Reggenza richiama l’opportunità che tutta la politica sammarinese possa impegnarsi nell’ottica di far progredire il nostro Paese anche in tema di diritti civili, affinché possano essere definitivamente superate le inaccettabili discriminazioni che ancora oggi permangono fra cittadini sammarinesi.
Ne scaturisce il principio per cui nessuno deve essere lasciato indietro ma, al contrario, occorre promuovere e difendere le esigenze dei bambini, dei giovani, delle persone con disabilità, degli anziani, dei rifugiati, degli sfollati e dei migranti.
E’ proprio alle categorie vulnerabili che la Reggenza accorda un pensiero costante, riservando ogni migliore attenzione verso azioni e provvedimenti di effettiva inclusione sociale, di contrasto all’emarginazione, che realizzino un welfare solidale e di responsabilità.
E’ pertanto essenziale adottare politiche che contrastino la pericolosa tendenza all’aumento della disuguaglianza e alla mancata tutela delle fasce più deboli della popolazione. Siamo fortemente convinti – e ci adopereremo affinché il principio prevalga sempre – che in nessun caso una società democratica dovrebbe derogare al rispetto della dignità di ogni persona.
In questo spirito, la Reggenza ribadisce con fermezza l’importanza del ruolo che la Repubblica di San Marino, fiera della sua storia plurimillenaria e delle peculiarità universalmente riconosciute, svolge all’interno delle Organizzazioni Internazionali ed invita a non trascendere mai dal rispetto dei diritti umani e dalla promozione della cultura della non violenza e del dialogo; in particolare, sostiene con ferma motivazione le ragioni del dialogo interreligioso e interculturale, quali basi essenziali per un futuro di integrazione e di coesistenza pacifica nel rispetto delle diversità.
Nel ruolo super partes di garanti dell’ordinamento costituzionale e nell’espletamento delle alte funzioni di vigilanza e controllo sulle attività degli Organismi istituzionali, saremo sempre al fianco degli interessi prioritari dei nostri cittadini, cui vanno riconosciute le esigenze legittime e garantite libertà, coesione e solidarietà.
Accediamo alla più alta carica istituzionale con la percezione piena di una cittadinanza che deve ritrovare sicurezza e risorse adeguate per superare la transizione da una congiuntura economica difficile, non ancora definitivamente superata.
San Marino ha vissuto le pesanti ripercussioni della crisi economica di portata planetaria di pari passo con le ricadute di immagine e di credibilità, in seguito ad accadimenti riconducibili a fenomeni di corruzione, di illegalità e di mancata trasparenza.
A fronte di contrazioni che hanno richiesto e che stanno tutt’ora richiedendo politiche restrittive e di contenimento della spesa pubblica, possiamo oggi confermare con orgoglio che persiste un sistema di welfare fra i più avanzati, estesi e tutelanti, che occorre salvaguardare per garantire ai nostri cittadini un futuro certo e sicuro.
Le Istituzioni e i cittadini, insieme, sono dunque chiamati a contribuire equamente e a collaborare con responsabilità per fronteggiare la perdurante crisi di bilancio, identificando nuove traiettorie di sviluppo che, ancor prima che economiche, siano compatibili con il mantenimento di un adeguato assetto sociale.
All’individuazione delle migliori strategie di sviluppo è intimamente correlato il richiamo ad un senso pieno della giustizia, da sempre perno su cui si è poggiata la storia, la tradizione e la cultura della Repubblica.
Reputiamo essenziale agire sempre e comunque all’insegna della trasparenza, e proseguire nel potenziamento degli strumenti di contrasto interno ai fenomeni corruttivi, di collusione e di illegalità, nell’assunto che senza trasparenza non ci sia uguaglianza, e se non c’è uguaglianza non c’è garanzia di pari accesso e pari trattamento per i cittadini.
Siamo altresì convinti che i fenomeni di illegalità e di corruzione, non soltanto erodono i pubblici bilanci e delegittimano le Istituzioni, ma ingenerano un pericolosissimo deficit di democrazia.
La Reggenza valuta molto positivamente il percorso compiuto al riguardo, anche nel progressivo recepimento dei parametri internazionali adottati in materia, attraverso convenzioni e disposizioni multilaterali; proprio nell’ottica della promozione di un’adeguata cultura della legalità, incoraggiamo le competenti Istituzioni a compiere senza indugio tutti i passi necessari per l’effettiva implementazione dei disposti in esse contenuti.
E’ un banco di prova importante, quello che attende la Reggenza nel prossimo semestre e che impegna le Istituzioni della Repubblica, chiamate a riaffermare la propria credibilità e stabilità di fronte ai cittadini; requisiti, questi, che si fondano sul pieno rispetto delle funzioni dei poteri dello Stato, i quali devono operare con equilibrio e con la consapevolezza del proprio ruolo e del proprio confine, secondo quanto previsto dal nostro sistema costituzionale.
Il messaggio che in questa solenne occasione intendiamo lanciare alla presenza degli Illustrissimi membri del Corpo Diplomatico e Consolare e, contemporaneamente, al Popolo sammarinese, vuol essere la bandiera dell’azione che caratterizzerà il prossimo semestre;
l’incarico reggenziale, ponendosi in continuità con le funzioni di alta rappresentanza, presidenza e indirizzo proprie della Suprema Magistratura dello Stato, nella consolidata alternanza democratica, è ricoperto da rappresentanti delle Istituzioni che desiderano apportare un contributo di pensiero, di idealità e di sostegno motivato alle principali istanze dei suoi cittadini, tale da connotarne il relativo mandato.
Per queste ragioni, eserciteremo il nostro ruolo di garanti dell’unità nazionale ponendoci in ascolto delle legittime esigenze del nostro Popolo, consapevoli dei fattori di instabilità che hanno caratterizzato, ed in parte stanno caratterizzando, l’attuale vita politico-istituzionale.
Il nostro Paese rappresenta per il mondo intero un osservatorio privilegiato in cui l’esercizio della cosa pubblica avviene nel sereno svolgimento delle funzioni dello Stato, in una dimensione di pluralismo dialettico encomiabile agli occhi dei più; così deve essere, e per questo dobbiamo adoperarci per continuare a rappresentare un “unicum” di democrazia e di pacificazione tra le parti e tra le stesse componenti politiche.
Assistiamo ancor oggi a forme di conflittualità diffuse e sterili diatribe, animate al solo scopo di incrinare il vero significato della Politica, alimentando un sentimento di progressiva sfiducia e distacco dalle Istituzioni e dai processi decisionali; condizioni, queste, gravi, che innescano processi di disgregazione all’interno della Comunità.
L’utilizzo improprio degli stessi mezzi di comunicazione, anche virtuali, da parte di ogni fascia di cittadini, in solido o a livello individuale, induce talvolta ad abbracciare un dissenso preconcetto mosso unicamente da spinte individualistiche e comunque non produttive.
Ravvisiamo la necessità che la Repubblica riscopra la natura delle proprie radici, per far riemergere l’essenza stessa della Comunità, superando personalismi e guardando ad un futuro certo, rassicurante e solidale; per contribuire responsabilmente al recupero del senso pieno dello Stato, rinnoviamo con fiducia l’appello alla migliore pratica democratica, rappresentata dalla partecipazione, che induce a sperimentare direttamente la possibilità di incidere nei processi decisionali, promuovendo e sostenendo l’interesse collettivo.
Allo stesso tempo incoraggiamo i nostri cittadini ad essere proattivi e non semplici spettatori dell’evoluzione del loro Paese; plaudiamo fin da ora alle iniziative che verranno promosse dalle numerose Associazioni presenti in Repubblica o dai singoli, e che possano rafforzare la vicinanza e l’incontro tra Istituzioni e società civile anche in maniera innovativa, per far sì che il Paese confidi nell’azione corale di tutti i portatori di interesse.
Ci adopereremo affinché ai muri di oggi, edificati da tensioni e attestazioni di discredito fra le stesse forze politiche, si sostituiscano ponti di dialogo e di sereno confronto; i soli che possano inscriversi nella storia della nostra Repubblica, costruita sui principi della comprensione e della tolleranza, che escludono ogni forma di sopraffazione e di pregiudizio.
La Reggenza si farà promotrice di iniziative orientate a dar voce ai cittadini per il raggiungimento di questi obiettivi e abbraccerà solo ciò che unisce, rifuggendo dagli elementi di divisione; un principio ed un impegno, questo, che al di là del pur doveroso auspicio, onorerà attraverso il proprio contributo concreto fin dalle prossime settimane.
Siamo certi – e la profonda convinzione sarà lo stimolo più forte nel corso del mandato – che i nostri cittadini non allenteranno l’innata capacità di reazione e di risposta che, sempre, ha prevalso nei passaggi più critici.
La Reggenza desidera che venga ricostruito quel collante di fiducia tra Istituzioni e cittadino, che rappresenta la premessa per una vera e propria riconciliazione politica e sociale, che sappia riannodare le fila di un rapporto incrinato ma vivo, pulsante e cementato dalla comune appartenenza alla gloriosa Repubblica.
Questo lo spirito con cui ci accingiamo a rappresentare un Paese fiero del suo percorso virtuoso e saggio nella sua capacità di trarre dal passato ispirazione per il presente; un presente che, oggi, lo pone con dignità nella sfera degli Stati che possono essere un esempio per la comunità internazionale e un modello illuminato di democrazia e di libertà.