Un magma sociale in continua evoluzione con il tentativo di convogliare l’ onda civica in pochi programmi e alleanze concrete. Spariscono certe espressioni della società, come San marino dei valori e il Mics, mentre nascono nuovi movimenti come Libero Titano e San Marino 3.0. Si aggiungono a Rete, Civico 10 e …Per San Marino che sono già annunciato l’ intenzione di correre per le politiche. Quest’ ultimo torna a pungolare l’alleanza tra AP, DC e PSD, paragonandola a un matrimonio nel quale è cominciata la lite per la divisione dei beni, cioè le Segreterie di Stato. Per San marino la chiama “coalizione variabile”, nel senso che - chi più chi meno – sta cominciando a volgere lo sguardo altrove in cerca di nuovi appoggi. Non si hanno notizie degli Arancioni, mentre sembra ormai tramontata l’ ipotesi di un movimento 5 stelle a San Marino. Lo scoglio, infatti, per i movimenti, è rappresentato dalla legge elettorale che impone 90, per presentare una lista, con almeno un minimo di 12 candidati di cui 1/3 donne. Senza considerare tutti gli aspetti di natura finanziaria e organizzativa legati alla campagna elettorale. Già, proprio quella legge che dovrebbe unire le forze politiche e invece si profila una una parcellizzazione dell’offerta politica, senza considerare che, anche se in minima parte, sale la percentuale di sbarramento a seconda del numero di liste in lizza.
Giovanna Bartolucci
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