Carisp: mentre cresce l'attesa intorno alla figura del futuro Ad, gira già un nome

Classe 55, carriera nel gruppo Intesa, dal 2015 al 2018 vice presidente vicario del banco di Napoli dopo aver ricoperto, per due anni nello stesso istituto, l'incarico di direttore generale. Nessuna conferma, al momento, dalla Segreteria Finanze ma è probabile che sia proprio lui, Franco Gallia, il prossimo amministratore delegato di Cassa di Risparmio. Domani, in Assemblea dei Soci, potrebbe entrare come membro del Cda e successivamente essere nominato come Ad dal Consiglio di Amministrazione.

Un profilo di massimo livello, dicono dalla maggioranza, a cui verrà affidato l'arduo compito di ristrutturare l'istituto, riportandolo in salute. Obiettivo non facile, che si affianca all'impegno dello Stato di tagliare i compensi della governance. Tema, anche questo, sul tavolo dell'Assemblea, assieme alle azioni di responsabilità nei confronti di chi si sia eventualmente reso colpevole, negli esercizi passati, di mala gestio. Nell'attesa dell'ufficialità, le opposizioni non ci stanno a rimanere alla finestra. Chiedono che sia il Consiglio ad indicare come risanare Carisp, “dopo i disastri – scrivono - frutto delle scelte del Governo e di una maggioranza appiattita”.

Riguardo al futuro AD, temono sia stato scartato l’unico nominativo di livello, forse perché – ipotizzano - non disponibile a subire pressioni, preferendogli invece una figura inadeguata ma gestibile. “Alla banca e al paese – attaccano - non servono altri yes men, ma una figura con comprovata esperienza in ristrutturazione bancaria e recupero crediti”. Infine, guardando a capacità e riduzione dei compensi, tornano ad invocare la testa del presidente Zanotti, “la cui permanenza in Cassa – scrivono - conferma l’ingerenza governativa a discapito dell’operatività”, richiesta portata in Aula sotto forma di Ordine del Giorno e bocciato per un solo voto. C'è molta attenzione sul futuro degli attuali vertici, nell'attesa di capire se rimarranno al loro posto. Anche in maggioranza c'è chi chiede cambiamenti, con Civico 10 che in Consiglio non ha nascosto la sua insoddisfazione per l'assenza di un piano industriale e di rilancio.

MF

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