Carisp: mentre cresce l'attesa intorno alla figura del futuro Ad, gira già un nome
Un profilo di massimo livello, dicono dalla maggioranza, a cui verrà affidato l'arduo compito di ristrutturare l'istituto, riportandolo in salute. Obiettivo non facile, che si affianca all'impegno dello Stato di tagliare i compensi della governance. Tema, anche questo, sul tavolo dell'Assemblea, assieme alle azioni di responsabilità nei confronti di chi si sia eventualmente reso colpevole, negli esercizi passati, di mala gestio. Nell'attesa dell'ufficialità, le opposizioni non ci stanno a rimanere alla finestra. Chiedono che sia il Consiglio ad indicare come risanare Carisp, “dopo i disastri – scrivono - frutto delle scelte del Governo e di una maggioranza appiattita”.
Riguardo al futuro AD, temono sia stato scartato l’unico nominativo di livello, forse perché – ipotizzano - non disponibile a subire pressioni, preferendogli invece una figura inadeguata ma gestibile. “Alla banca e al paese – attaccano - non servono altri yes men, ma una figura con comprovata esperienza in ristrutturazione bancaria e recupero crediti”. Infine, guardando a capacità e riduzione dei compensi, tornano ad invocare la testa del presidente Zanotti, “la cui permanenza in Cassa – scrivono - conferma l’ingerenza governativa a discapito dell’operatività”, richiesta portata in Aula sotto forma di Ordine del Giorno e bocciato per un solo voto. C'è molta attenzione sul futuro degli attuali vertici, nell'attesa di capire se rimarranno al loro posto. Anche in maggioranza c'è chi chiede cambiamenti, con Civico 10 che in Consiglio non ha nascosto la sua insoddisfazione per l'assenza di un piano industriale e di rilancio.
MF