Casinò allo stato: le reazioni di Berardi e Mularoni
Un ordine del giorno dei Popolari, approvato con 22 voti a favore e 13 contrari. Chiede che vengano avviate le trattative con l’Italia per la rinegoziazione degli accordi del ’53 e la riacquisizione del diritto per la gestione di una casa da gioco dello stato. Una votazione con un significato ben più ampio di quel che appare. La volontà di riappropriarsi di un diritto perso più di mezzo secolo fa. Non e’ un problema tecnico per i segretari agli esteri e alle finanze: 'Prima di tutto ci dobbiamo chiarire al nostro interno, su cosa vogliamo'. “In passato abbiamo rinunciato a questo diritto – ammette Berardi – successivamente, a livello di incontri informali, l’Italia si e’ dichiarata disponibile ad una eventuale richiesta sammarinese'. 'Ma sul progetto casinò – per Mularoni - devono essere i cittadini a scegliere. Soprattutto sulla volontà o meno di esercitare questo diritto'. Per i due responsabili politici la casa da gioco deve rientrare in un progetto di sviluppo generale, in accordo con la realtà circostante, ma vanno interpellate istituzioni, parti economiche, sociali e cittadini. In conclusione se sarà 'sì al casinò', tutto dovrà essere fatto alla luce del sole. 'Il problema - per il segretario agli esteri - e’ che ognuno ha nel cassetto la sua proposta di casa da gioco'.
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