47milioni 987mila euro. Il disavanzo pubblico fotografa l’andamento generale dell’economia sammarinese nel 2009. Il rallentamento – conseguenza della crisi globale – determina la contrazione del gettito fiscale anche se per l’imposta generale sui redditi, si delinea una tenuta. La diminuzione dell’import-export è invece più marcata e si riflette sulla monofase e sui proventi doganali: complessivamente quasi 10 milioni in meno. In discesa di 2 milioni e mezzo anche le entrate fiscali dei giochi della sorte. Cresce – ma di poco – l’introito pubblico sui prodotti petroliferi: 1 milione e mezzo in più del 2008. Nel deficit incidono inoltre i cinque milioni di euro per gli ammortizzatori sociali e gli 11 milioni 225mila euro che lo Stato mette a disposizione per ripianare il fondo pensioni di artigiani e commercianti. Nel 2009, dunque, il sistema sembra aver retto all’impatto della crisi economica globale. Più incerta la situazione per il prossimo anno e questo renderà più complicata la redazione del bilancio previsionale. La normalizzazione dei rapporti con l’Italia, l’uscita dalla procedura rafforzata Moneyval e l’ingresso nella white list Ocse, potrebbero essere il tris d’assi per vincere la scommessa del riallineamento economico-finanziario di San Marino: settembre sarà il mese della verità.
Luca Salvatori
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