Cena 'clandestina' e riforme sul tavolo della segreteria del PSD

Cena 'clandestina' e riforme sul tavolo della segreteria del PSD.
Si riunirà questa sera la segreteria del Partito dei Socialisti e dei Democratici. Una convocazione già decisa per discutere delle questioni in sospeso, e in particolare del percorso di adozione delle riforme, che approderanno in consiglio Grande e Generale nella sessione di fine mese. Ma al centro del confronto nell’organismo dirigenziale del PSD, entra con prepotenza un argomento non previsto: la cena clandestina alla quale hanno preso parte due esponenti di spicco del nuovo partito della sinistra. Il Segretario, Mauro Chiaruzzi, lo ha già detto a chiare lettere: “qualcuno dovrà dare delle spiegazioni”. Il responsabile politico del PSD non ha nascosto la sua irritazione e intende capire se la presenza a quella cena implichi o meno una presa di distanza dalla linea politica decisa dal partito appena tre mesi fa. Se cioè si debba intendere come un innocente incontro tra amici o si debbano ravvisare invece altri segnali di tipo politico. La cosa, in generale, non pare sia stata presa bene neppure in casa democristiana, da dove pur senza dichiarazioni ufficiali è arrivata una chiara esortazione a preoccuparsi delle cose importanti per il paese e ad abbandonare vecchie logiche dei giochi sotto banco. E le cose importanti, come noto, sono quelle che attengono alle tanto invocate riforme, sia in campo istituzionale che sul fronte pensionistico e del mercato del lavoro. Il Governo straordinario ha assicurato la presentazione in prima lettura nella sessione di fine mese del Consiglio Grande e Generale, ma nonostante se ne discuta da anni, per alcune addirittura da un decennio, le posizioni sembrano ancora distanti non solo fra le forze politiche ma anche in quelle sociali ed imprenditoriali. Da più parti si invitano gli attori del confronto ad abbandonare le logiche degli schieramenti e a privilegiare il dialogo, nella ricerca di un condivisione che sia la più ampia possibile, al di là di quanto stabilito dalle normative vigenti che fissano il quorum parlamentare. Giovedì la Democrazia Cristiana riunirà gli organismi per discutere proprio di questo, delle riforme da affrontare e del modo con cui portarle a compimento. Nient’altro. Solo di riforme di parlerà. Il PSD invece ha previsto per la settimana prossima due giornate di confronto nel proprio parlamentino, il Consiglio di Direzione. L’intento è quello di elaborare un documento politico su riforma delle pensioni e mercato del lavoro. Il primo giorno due gruppi distinti, il secondo la riunione plenaria per il voto finale.

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