Il centro-sinistra vuole elezioni anticipate
Alessandro Rossi di Sinistra Unita ha invece dichiarato che da parte della sua forza politica non vi è alcuna pregiudiziale nei confronti degli Europopolari. C’è dunque una terza via, oltre a quella del governo a guida DC e alle elezioni anticipate?
Per Claudio Felici, capogruppo del PSD, se non ci sono risorse per una maggioranza politica si deve andare alle urne. Dopo DdC e SU, anche i consiglieri del PSD si accingono a consegnare alla Reggenza la disponibilità alle dimissioni.
Felici non ha mancato di stigmatizzare l’atteggiamento dei consiglieri Berardi ed Ottaviani – che con la loro defezione hanno fatto fallire il Governo dei 31 a guida PSD – sottolineando che entrambi hanno fatto una scelta di campo, “ma – ha dichiarato – hanno scelto il campo sbagliato. Quello del nemico. E stanno lavorando per fare un Governo debole, insieme ad altri che contestavano a noi i numeri risicati o che hanno sempre chiesto le elezioni anticipate”.
Giovanni Lonfernini dei DdC, orientato con decisione per le elezioni anticipate, ha sottolineato che dall’altra parte non c’è ancora una coalizione perché alcuni partiti non hanno fatto scelte nette. In questo quadro Lonfernini si chiede come AP possa tornare insieme ad una Democrazia Cristiana che lasciò nel 1993 per forti divergenze, quando il gruppo dirigente era lo stesso di oggi.
Anche Alessandro Rossi ha ribadito che a questo punto si deve puntare alle elezioni, cercando di fare il possibile per portare nella coalizione di centro-sinistra tutte quelle forze che ancora non hanno deciso chiaramente da che parte stare.